Perestroika in russo significa «ristrutturazione» ed è il termine con cui si indica il processo di profonde riforme economiche, politiche e sociali avviato, a partire dal 1985, da Michail Gorbacev (1931-2022), appena eletto Segretario generale del Partito comunista dell’Unione Sovietica (11 marzo 1985).
In campo politico, sociale e culturale alla perestroika si affiancò la glasnost («trasparenza») cioè l’apertura verso il dibattito e la partecipazione democratica.
Perché Gorbacev avviò la Perestroika?
All’epoca, l’economia dell’Unione Sovietica era molto arretrata rispetto a quella dei Paesi occidentali. Gorbacev, sebbene non mettesse in dubbio il sistema comunista, si rendeva perfettamente conto che senza le necessarie riforme l’intero sistema sarebbe presto crollato.
Sul piano interno favorì perciò il decentramento delle attività produttive e l’iniziativa degli imprenditori privati; varò una nuova Costituzione (dicembre 1988) che limitò il potere assoluto del Partito comunista; pian piano le riforme favorirono la concessione di maggiori libertà, come quella di stampa e di culto.
In politica estera Gorbaciov cercò la distensione con gli Stati Uniti, per porre fine alla Guerra fredda. Importanti in tal senso furono i colloqui con Ronald Reagan, con il quale stipulò alcuni importanti accordi sulla riduzione degli armamenti nucleari, e con il suo successore George Bush (accordi START, 1991). Decise inoltre di ritirarsi dall’Afghanistan in quanto era ormai evidente che le truppe sovietiche non sarebbero state in grado di vincere la guerriglia locale.
Tuttavia, una volta avviata la strada delle riforme, l’intero processo ebbe uno sviluppo diverso da quello che Gorbaciov aveva sperato. Nelle alte sfere della politica, infatti, non tutti erano favorevoli alle riforme di Gorbaciov (intanto eletto Presidente dell’Unione Sovietica, 15 marzo 1990). Nel 1991 venne sventato anche un colpo di stato e il 25 dicembre 1991 Gorbaciov rassegnò le sue dimisssioni da Capo dello Stato in diretta televisiva. Pochi giorni dopo l’Urss cessò di esistere e nacque l’odierna Russia.
Perestroika e glasnost
In campo politico, sociale e culturale alla perestroika si affiancò la glasnost («trasparenza») cioè l’apertura verso il dibattito e la partecipazione democratica che creò un nuovo clima nel paese. Più precisamente per «glasnost» Gorbacev intendeva la «pubblicazione di informazioni sincere e veridiche» da parte dei mass media sovietici per porre fine all’apatia della popolazione, solitamente rimpinzata di notizie di scarso peso o inattendibili.