L’umiliazione di Canossa è un episodio storico realmente accaduto a Canossa (oggi un piccolo centro in provincia di Reggio Emilia), tra il 25 e il 27 gennaio 1077, e ha per protagonisti principali l’imperatore del Sacro Romano Impero Enrico IV di Franconia (1050-1106) e papa Gregorio VII (1015-1085).
Perché si verificò la cosiddetta «Umiliazione di Canossa»?
Sia l’imperatore Enrico IV che il papa Gregorio VII rivendicavano il diritto di nominare i vescovi, che non erano più solo delle figure religiose ma amministravano e governavano i feudi in cui era diviso l’Impero, e quindi rivestivano un ruolo determinante nella politica del tempo.
Nel 1075 papa Gregorio VII aveva stabilito nel Dictatus papae che la nomina dei vescovi spettava esclusivamente al papa. L’imperatore Enrico IV sosteneva il contrario e per questo il papa lo scomunicò, liberando i suoi sudditi dal giuramento di fedeltà verso il loro sovrano.
Si narra che nel gennaio 1077 l’imperatore Enrico IV fu allora costretto a scendere in Italia e a dirigersi al castelllo della contessa Matilde di Canossa, potente feudataria amica del papa, presso la quale Gregorio VII si era rifugiato, accompagnato dall’abate Ugo di Cluny.
L’umiliazione di Enrico IV a Canossa
Secondo la tradizione, tra il 25 e il 27 gennaio 1077, l’imperatore dovette umiliarsi attendendendo per tre giorni e tre notti nel cortile del castello, al gelo, sotto una bufera di neve, scalzo e vestito solo di un saio, col capo cosparso di cenere, prima di essere ricevuto da Gregorio VII, ottenere da lui il perdono e il ritiro della scomunica.
Enrico, però, non dimenticò l’umiliazione subita: dopo aver sconfitto i feudatari tedeschi ribelli e ristabilito il potere imperiale, riprese la lotta contro il papato. Nel 1080 nominò un antipapa, Clemente III, e pose Roma sotto assedio. Gregorio VII fu liberato solo nel 1084 grazie all’intervento dei Normanni guidati da Roberto il Guiscardo, che lo condussero in salvo a Salerno, dove il papa morì l’anno successivo.
Da questo fatto storico è nata l’espressione Andare a Canossa.