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Le Grandi Dionisie in onore di Dioniso

Le Grandi Dionisie, anche dette Dionisie cittadine o semplicemente Dionisie, erano feste in onore di Dioniso, dio del vino e della natura, celebrate ad Atene nel mese di Elafebolione (marzo-aprile del calendario giuliano), nel  corso del V e IV secolo a.C. Erano legate alle rappresentazioni teatrali. Dopo le Panatenee erano la festa ateniese più importante.

Come si svolgevano le Grandi Dionisie?

Si iniziava con una grande processione per le vie di Atene, nella quale la statua lignea del dio Dioniso veniva portata, su un carro a forma di nave, fino al teatro a lui dedicato; qui veniva posto su un altare e, a partire dal giorno dopo, dopo una notte di festeggiamenti, in suo onore si rappresentavano tragedie e commedie.

La coregia

In quanto festa cittadina, le Grandi Dionisie erano organizzate dalla polis e poste sotto la sovrintendenza dell’arconte eponimo. Quest’ultimo, appena assunta la carica, provvedeva a scegliere tre cittadini tra i più ricchi ai quali affidare la «coregia», ossia l’allestimento degli spettacoli di cui dovevano sostenere le spese per il coro, i musicisti, i costumi e la scenografia; attori e poeti erano invece retribuiti dalla polis.

Uno spettacolo per tutti

Agli spettacoli partecipava tutta la popolazione: erano ammessi anche donne, bambini e schiavi. La polis provvedeva a versare a tutti i cittadini non abbienti un contributo perché potessero pagarsi il biglietto d’ingresso. Il teatro aveva una funzione didattica: aveva il compito di radunare il popolo ed educare i propri cittadini, di narrare la storia in atto, di delucidare e informare riguardo a fatti politici contemporanei.

Il sistema delle tetralogie

Le Grandi Dionisie costituivano il festival teatrale più importante che si teneva ad Atene ed erano celebri in tutta la Grecia. Ogni anno gareggiavano tre poeti, scelti dall’arconte eponimo, ciascuno dei quali presentava nell’arco di una giornata una tetralogia composta di tre tragedie e un dramma satiresco. Il quarto giorno di festa era poi dedicato alla messa in scena di tre commedie, presentate ciascuna da un poeta diverso.

Lo spettacolo teatrale

Lo spettacolo teatrale, sia tragico che comico, prevedeva la partecipazione di un coro, formato da dodici e poi quindici elementi, che si esprimeva con canti, accompagnati da movimenti di danza. Gli attori, che recitavano parti dialogate e solo raramente cantavano, erano invece tre. Gli attori recitavano indossando un costume e portando sul volto una maschera: un espediente che consentiva ad attori uomini di recitare anche ruoli femminili e contribuiva ad amplificarne la voce. Inoltre, la maschera serviva a enfatizzare i tratti e i sentimenti di ciascun personaggio, rendendoli riconoscibili anche da grandi distanze.

La giuria e il vincitore

Una giuria, formata da dieci persone estratte a sorte da una lista di cittadini, sceglieva il vincitore. Il vincitore veniva incoronato davanti agli spettatori con una ghirlanda d’edera, pianta sacra a Dioniso, e riceveva anche un premio in denaro.

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