I carri da guerra ittiti (II millennio a.C.) erano più veloci e in grado di resistere ai dislivelli del terreno. Si muovevano affiancati a decine, a volte a centinaia lungo uno schieramento unico. Al comando si gettavano compatti sul nemico, travolgendolo. Furono decisivi per l’espansione del popolo ittita e la conservazione dei loro domini.
Gli Ittiti impararono ad addomesticare i cavalli utilizzati per trainare i carri da guerra
Gli Ittiti furono tra i primi popoli ad addomesticare i cavalli. Trainati da un cavallo, molto più agile e veloce rispetto ad altri animali, i carri da guerra ittiti erano capaci di trasportare fino a un cocchiere e due arcieri, che combattevano contro i nemici.
L’invenzione della ruota in ferro a sei raggi applicata ai carri da guerra
Tutto ciò fu reso possibile grazie all’invenzione della ruota in ferro a sei raggi, rinforzata da cerchioni di ferro. Le ruote con i raggi rinforzate da cerchioni di ferro, oltre a essere più leggere rispetto a quelle piene in legno dei Sumeri, erano anche più resistenti.
Ittiti, il “popolo del ferro”
Caratteristica della civiltà ittita era infatti la grande capacità tecnologica. Gli Ittiti furono tra i primi a imparare a lavorare il ferro, estratto dalle montagne dell’Anatolia (attuale Turchia), con cui fabbricarono armi molto più robuste di quelle in bronzo usate dagli altri popoli e in grado di rompere facilmente le spade di bronzo dei loro nemici.
Gli Ittiti usavano un particolare procedimento di lavorazione del ferro, mantenuto segreto a lungo, che consisteva nel riscaldare, martellare e successivamente immergere in acqua il metallo. I fabbri erano considerati come dei maghi, perché custodivano il segreto della lavorazione del ferro: ad essi era severamente proibito rivelarlo, pena la morte.
Con il crollo dell’impero ittita, che si estendeva dalla Turchia attuale alla Siria settentrionale, intorno al 1200 a.C., i cavalli, come strumento bellico collegato al carro da guerra, e la lavorazione del ferro si estesero in tutto il territorio, diffondendosi nelle successive civiltà.