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Ecuba moglie di Priamo – mitologia greca

Ecuba moglie di Priamo re di Troia dal quale ha avuto diciannove figli. Il maggiore di essi fu Ettore, valorosamente distintosi nella guerra di Troia. Il secondo figlio fu invece Paride, il responsabile principale della guerra, avendo rapito Elena, moglie di Menelao re di Sparta. Da ricordare anche la profetessa Cassandra e Polissena. Dopo la caduta di Troia, Ecuba fu assegnata come schiava a Odisseo.

Il sogno di Ecuba di Troia

Prima che Paride nascesse, un sogno aveva predetto ad Ecuba che egli sarebbe stato la rovina della patria. Perciò, appena nato, il bambino fu esposto sul monte Ida perché morisse. Invece, fu allevato da un’orsa e visse, crescendo tra i pastori. Anni dopo, Paride tornò a Troia causando la guerra di Troia, dopo aver rapito Elena.

Ecuba moglie di Priamo nell’Iliade

Ad Ecuba nell’Iliade le sono dedicati brani nel Libro VI, dove offre un peplo e dodici buoi ad Atena perché la furia bellicosa di Diomede venga placata; nel Libro XXII, dove supplica il figlio Ettore di non battersi con Achille e poi ne piange la morte; nel Libro XXIV, dove tenta di fermare Priamo, deciso ad ottenere da Achille il cadavere del figlio Ettore.

Ecuba nelle tragedie di Euripide

Euripide rappresenta le vicende di Ecuba dopo la distruzione di Troia in due tragedie: clicca qui e qui.

Nella prima, Ecuba, al seguito dei Greci come schiava, ha trovato il cadavere del figlio Polidoro, sospinto dalle onde del mare, sulla spiaggia in cui la figlia Polissena è stata sacrificata sulla tomba di Achille. Polidoro è stato infatti ucciso da Polimestore, al quale Priamo lo aveva affidato perché sfuggisse ai pericoli della guerra. La vendetta di Ecuba è atroce: dopo aver attirato Polimestore sotto la propria tenda con la promessa di rivelargli il nascondiglio del tesoro di Troia tra le rovine del palazzo reale, lo acceca e uccide i due figli. I nobili Traci vorrebbero lapidarla, ma lei si trasforma in una cagna ululante, così feroce che i presenti si danno alla fuga.

In Troiane, Ecuba, assegnata come schiava ad Odisseo, maledice la guerra ed Elena, che ne è stata la causa; piange la figlia Polissena, che è stata sacrificata sulla tomba di Ulisse; accusa Elena di fronte a Menelao chiedendo giustizia; infine dà sepoltura al nipote, il piccolo Astianatte, figlio di Ettore, ucciso dai Greci perché crescendo non diventasse un pericoloso nemico.

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