Costituzione italiana spiegata in modo semplice: la nascita, gli articoli, i principi fondamentali, la struttura.
In Italia, come in molti altri Paesi, vi sono moltissime leggi: migliaia, forse decine di migliaia. Solo gli specialisti possono conoscerle. Ma vi è poi una sola legge alla quale tutte devono ispirarsi. Questa legge si chiama Costituzione e tutti i cittadini devono, o dovrebbero, conoscerla.
Che cos’è la Costituzione?
La Costituzione è la legge fondamentale della Repubblica italiana.
Qual è lo scopo della Costituzione?
La Costituzione ha lo scopo di stabilire le regole e i principi fondamentali che sono posti al di sopra delle leggi. Nessuna legge può contenere regole in contrasto con la Costituzione; se ciò accade, essa viene annullata (ossia cancellata) da uno speciale tribunale chiamato Corte Costituzionale.
Perché la Costituzione è posta al di sopra delle altre leggi?
Perché l’Italia, come ogni altro Paese democratico, vuole che alcuni princìpi generali (per esempio i diritti dei cittadini e le regole fondamentali dell’azione politica) rimangano inalterati nel corso del tempo. Le leggi, al contrario, rispecchiano la maggioranza che si forma in Parlamento in seguito alle elezioni e, di conseguenza, gli interessi che di volta in volta essa rappresenta.
La Costituzione può essere modificata?
Nonostante il carattere rigido della Costituzione, lo Stato italiano riconosce che anch’essa può invecchiare e che alcuni dei suoi princìpi possono avere bisogno di essere sostituiti da altri. Lo Stato prevede quindi che, con una speciale procedura, molto più lunga e complessa di quelle previste per le “leggi ordinarie”, il Parlamento possa varare leggi costituzionali che modifichino alcune regole del documento.
Chi ha scritto la Costituzione italiana?
La Costituzione della Repubblica italiana fu scritta e approvata il 22 dicembre 1947 dall’Assemblea costituente eletta a suffragio universale il 2 giugno 1946, dopo il crollo del fascismo e la fine della Seconda guerra mondiale.
La Costituzione italiana è una costituzione democratica ed è entrata in vigore, dopo un anno e mezzo di lavori, il 1° gennaio 1948.
Originariamente era formata da 139 articoli, di cui 5 (precisamente 115, 124, 128, 129, 130) sono stati abrogati dalla legge costituzionale n.3 del 2001 (riforma del titolo V). La Costituzione italiana è divisa in diverse parti:
– i primi 12 articoli contengono i principi fondamentali sui quali si basa la nostra vita in comune;
– gli articoli dal 13 al 28 parlano dei rapporti civili, in particolare delle libertà: di pensiero, di stampa, di religione, ecc.
– dal 29 al 34 parlano dei rapporti etico-sociali: i diritti e doveri dei genitori e dei figli, dell’istruzione, della salute;
– gli articoli dal 35 al 47 parlano dei rapporti economici: il diritto al lavoro, ad avere un giusto compenso, il diritto alla proprietà, a creare un’impresa;
– dal 48 al 54 parlano di rapporti politici: dicono che possiamo votare liberamente, associarci in partiti, ma anche che dobbiamo pagare le tasse e difendere la Repubblica dai suoi nemici;
– gli articoli dal 55 al 96 spiegano come funziona la democrazia: che cos’è il Parlamento, come si formano le leggi, come funziona il Governo, che cosa fa il Presidente della Repubblica;
– dal 97 al 113 parlano della Pubblica amministrazione e della giustizia;
– gli articoli dal 114 al 133 parlano dell’organizzazione delle autonomie locali, Regioni, Province e Comuni;
– gli ultimi articoli sono dedicati alle garanzie costituzionali. La Costituzione italiana è il testo di riferimento e di controllo delle altre leggi; essa prevede un organo di controllo, la Corte costituzionale, che verifica la regolarità delle altre leggi. Nessuna legge infatti può contenere elementi o aspetti che siano in contrasto con quanto previsto dalla Costituzione. Se la Corte Costituzionale ravvisa questo, la legge è dichiarata «incostituzionale» e decade.
La Costituzione italiana comprende infine 18 disposizioni di carattere transitorio e finale, necessarie per attuare gradualmente alcuni principi e indicazioni previsti dalla Costituzione.