Giuseppe Tomasi di Lampedusa nasce a Palermo il 23 dicembre 1896 da una famiglia aristocratica, i principi di Lampedusa.
Nel 1915, interrotti gli studi di giurisprudenza, si arruola volontario nella Prima guerra mondiale; imprigionato dagli austriaci, evade dal campo di concentramento ungherese e raggiunge a piedi l’Italia.
Tra il 1920 e il 1930 compie numerosi e lunghi viaggi in Europa. Soggiorna per lunghi periodi a Parigi e a Londra, quasi sempre in compagnia della madre Beatrice. Nel 1932 sposa Wolff Stomersee (detta Licy).
Dopo la Seconda guerra mondiale, che provoca gravissimi danni al palazzo Lampedusa di Palermo, vive fra Palermo e Capo d’Orlando, ospite del cugino poeta Lucio Piccolo.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa Il Gattopardo
Tra il 1954 e il 1956 scrive Il Gattopardo, che si ispira alla figura del bisnonno paterno, sul cui stemma nobiliare era raffigurato, appunto, questo animale.
Alla pubblicazione de Il Gattopardo (tra le più valide opere letterarie di tutto il mondo) è legato uno dei maggiori casi letterari del dopoguerra. Rifiutato infatti all’inizio da alcuni editori, fu pubblicato nel 1958, l’anno dopo la morte dell’autore, dalla Feltrinelli di Milano, che ottenne così il primo successo italiano da vero best-seller.
Il Gattopardo ebbe un vasto successo di pubblico, anche se accese molte discussioni tra i critici sia per il mistero che aleggiava intorno alla figura dell’autore sia per la sua visione – amara e inquietante – dei mutamenti storici e sociali dell’italia post-risorgimentale.
Il successo del romanzo fu seguito da quello dell’omonimo film che il regista italiano Luchino Visconti ne trasse nel 1963, con eccezionale sensibilità artistica. Fu questo il film che fece scoprire al grande pubblico le doti di bravura e di bellezza di giovani attori come Claudia Cardinale, Alain Delon e Burt Lancaster.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa muore a Roma il 23 luglio 1957.
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