Nel 1938 Adriano Olivetti assume la presidenza dell’omonima azienda fondata dal padre Camillo 30 anni prima (“la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere”).
Adriano Olivetti lavora con il territorio di Ivrea alla costruzione di un sistema di servizi sociali intorno alla sua impresa, tra cui mense, asili, biblioteche e un quartiere residenziale per i dipendenti, di alto valore architettonico. Oltre a fare dell’Olivetti un punto di riferimento per il mondo del design industriale, ne innova l’organizzazione introducendo, primo in Italia, l’organo decisionale partecipato del Consiglio di Gestione e un orario di lavoro ridotto a parità di salario. Nel dopoguerra fonda la rivista, casa editrice e movimento politico “Comunità”, che promuove un’idea di impresa democratica come motore dello sviluppo socio-economico del territorio.