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Agnese nei Promessi Sposi: chi è, descrizione

Agnese nei Promessi Sposi è la madre di Lucia Mondella. Nel romanzo ha la funzione di aiutante dei due protagonisti Renzo e Lucia: decisa e sbrigativa, pronta sempre a proporre soluzioni pratiche per superare le difficoltà. Viene introdotta alla fine del capitolo II, quando Renzo informa Lucia che le nozze sono andate a monte.

Di Agnese nei Promessi Sposi non ci viene fornita nessuna descrizione fisica, ci viene però presentata come una madre premurosa, una donna buona, sincera e genuina ma pettegola e chiacchierona (due caratteristiche che la accomunano a Perpetua).

Si ritiene molto esperta e astuta. È lei infatti che escogita alcune delle soluzioni più ingegnose come quella di mandare Renzo dall’Azzeccagarbugli (capitolo III) o quella di celebrare il “matrimonio a sorpresa” (capitolo VI), prendendosi la briga di distrarre Perpetua per favorire l’ingresso dei due giovani in chiesa. Ma questo tentativo fallisce e allora Agnese, Renzo e Lucia sono costretti a fuggire dal loro paese (capitolo VIII). Agnese e Lucia trovano rifugio in un convento a Monza, retto da Gertrude, una monaca di nobili origini che è stata costretta a prendere i voti contro la sua volontà (capitolo IX).

Ma poi, non ricevendo più notizie da padre Cristoforo e sicura che Lucia è ben protetta nel convento, Agnese decide di tornare nel suo paese (capitolo XVIII). Quando incontra il cardinale Borromeo (capitolo XXIV) gli rivela che don Abbondio non ha fatto il suo dovere (non ha celebrato le nozze dei due promessi). Quando sua figlia Lucia le rivela il voto fatto (rinunciare per sempre alle nozze), lei, sebbene costernata, accetta d’informare Renzo per lettera e di consegnargli la metà dei cento scudi d’oro che l’Innominato ha fatto recapitare alle due donne tramite il cardinale (capitolo XXVI).

È Agnese a proporre a Don Abbondio e a Perpetua di rifugiarsi nel castello dell’Innominato quando nel territorio di Lecco si sparge l’allarme dell’arrivo dei Lanzichenecchi (capitolo XXIX).

Solo nel capitolo XXXVII veniamo a sapere che è vedova, quando, tornata al paese e trovata la casa quasi intatta dopo il periodo della peste, il narratore osserva che «questa volta, trattandosi d’una povera vedova e d’una povera fanciulla, avevan fatto la guardia gli angioli». Sempre nel capitolo XXXVII apprendiamo che Renzo l’ha raggiunta e l’ha informata che Lucia sta bene e che padre Cristoforo ha sciolto il voto. Dopo il matrimonio, si trasferisce con loro nel nuovo paese e vivrà con la famigliola per svariati anni, occupandosi dei nipoti (capitolo XXXVIII).

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