L’agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che esclude totalmente l’impiego di prodotti chimici, come diserbanti e pesticidi, e offre ai consumatori alimenti privi di residui tossici e ricchi di principi nutritivi. Non causa quindi impatti negativi sull’ambiente con l’inquinamento di acque, terreni e aria.
Cosa prevede l’agricoltura biologica?
Per dare fertilità al terreno l’agricoltura biologica fa uso di concimi naturali, come il letame e la composta ricavata da scarti vegetali, e la rotazione delle colture. Per eliminare gli insetti dannosi, non fa uso di insetticidi, ma ricorre ad altri insetti nemici dei parassiti (coccinelle) o ad animali insettivori come rane e rondini.
Per evitare la diffusione di erbacce, non utillizza diserbanti, bensì interviene con le macchine (operazione di zappatura e sarchiatura) oppure ricorre alla rotazione delle colture, cioè cambio del tipo di piante coltivate sullo stesso terreno ogni anno.
Inoltre, nei terreni coltivati con metodi biologici, non si coltivano piante geneticamente modificate (OGM), cioè piante create o modificate artificialmente dall’essere umano, e si preferisce la raccolta manuale a quella meccanica.
Vengono piantate varietà abituate alle condizioni locali di clima, tipo di terreno, parassiti, ecc. In questo modo si tutela anche la biodiversità, cioè la ricchezza e varietà di specie animali e vegetali diverse.
Agricoltura biologica pro e contro
Negli ultimi anni l’agricoltura biologica ha registrato una forte crescita in tutto il mondo, perché i prodotti biologici, privi di residui chimici, sono sempre più richiesti e apprezzati.
L’agricoltura biologica è infatti un’agricoltura ecocompatibile, cioè rispetta l’ambiente naturale e tutela anche la salute dei lavoratori, perché non entrano a contatto con sostanze tossiche.
I prodotti biologici tuttavia sono più costosi perché il raccolto è inferiore a quello ottenibile con l’agricoltura convenzionale e per la maggiore richiesta di manodopera.