Aiace Oileo o Aiace di Locride figlio di Oileo l’Argonauta, capo dei Locresi, è nell’Iliade tra gli eroi greci impegnati nella guerra di Troia. Combatte a fianco del suo omonimo Aiace Telamonio, ma è molto diverso da questi sia nell’aspetto fisico sia nel carattere.
I due Aiace
Aiace Oileo è piccolo di statura (l’altro, Aiace Telamonio, è gigantesco); in battaglia è facilmente riconoscibile dalla corazza di lino che indossa (l’altro per l’enorme scudo che imbraccia).
Mentre Aiace Telamonio è un guerriero valoroso e leale, Aiace Oileo è arrogante e vanitoso e i suoi insulti non risparmiano neppure le divinità, che lo puniscono.
Aiace Oileo e Atena
Atena per punirlo della sua tracotanza, durante i giochi funebri in onore dell’eroe Patroclo, lo fa scivolare sullo sterco di vacca, consentendo così a Odisseo di recuperare terreno e di vincere (Iliade libro XXIII).
Aiace Oileo e Cassandra
A lui si attribuisce un grave atto di empietà. Mentre Troia era in fiamme, Aiace Oileo sorprese Cassandra, la profetessa figlia di Priamo, nel tempio di Atena. La giovane si era messa sotto la protezione della dea, di cui come supplice abbracciava la statua. Incurante della protezione divina, Aiace strappò Cassandra dalla statua che si rovesciò a terra e violentò la giovane donna. Gli Achei sopraggiunti nel tempio pensarono di ucciderlo, ma Aiace si avvinghiò alla statua della dea ottenendo così l’impunità.
Atena decise di punire l’empietà di Aiace e di coloro che non l’avevano punito e, durante il viaggio di ritorno degli Achei in patria, chiese e ottenne che Zeus scatenasse una violenta tempesta che facesse colare a picco le navi. Atena stessa affondò con un fulmine la nave di Aiace, che tuttavia si salvò approdando su uno scoglio.
L’ira di Poseidone contro Aiace Oileo
L’eroe, ancora preda della propria arroganza, ebbe l’ardire di vantarsi di aver vinto la collera degli dèi. Poseidone, allora, con il suo tridente, polverizzò le rocce su cui Aiace aveva trovato scampo e affogò tra le onde.
Atena, non ancora soddisfatta, diffuse nella Locride una terribile pestilenza. I Locresi consultarono l’oracolo di Delfi, che rispose che l’ira di Atena si sarebbe placata solo se ogni anno avessero inviato al suo santuario due vergini. Tale tributo venne pagato per mille anni.