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Aiace di Sofocle riassunto

La tragedia Aiace di Sofocle (V secolo a.C.) si apre con il dialogo tra la dea Atena e Odisseo dinanzi alla tenda di Aiace Telamonio, nel campo degli Achei impegnati nella guerra di Troia. Veniamo così a sapere che, alla morte di Achille, i capi dell’esercito hanno assegnato le armi del defunto eroe ad Odisseo anziché ad Aiace Telamonio.

Aiace, bramoso di vendicarsi del torto subito, si era precipitato di notte fuori dalla sua tenda per uccidere Odisseo, Menelao, Agamennone e tutti gli Achei che avrebbe incontrato. Atena però era intervenuta offuscandogli la mente e spingendolo così a fare strage di buoi facendogli credere che si trattasse dei Greci.

Aiace ora compare in scena, ancora esaltato e delirante, chiamato dalla dea per esibirlo come un fantoccio davanti agli occhi di Odisseo, reso invisibile dalla dea stessa. Aiace, pensando di aver ucciso Agamennone e Menelao, si compiace delle proprie gesta e, imbrattato del sangue degli animali uccisi, si dispone a torturare un ariete nel quale vede Odisseo; poi esce di scena.

Odisseo non prova però desiderio di scherno o di vendetta ma si lascia andare a un sentimento di umana solidarietà verso il rivale, riflettendo sulla fragilità umana. Dopodiché i due escono.

Quando Aiace rinsavisce, comprende di essersi reso ridicolo e prova vergogna: il suo senso dell’onore gli impone il suicidio. Invano la sua concubina Tecmessa (una prigioniera da cui ha avuto un figlio, Eurisace) e il coro (formato dai marinai di Salamina) cercano di dissuaderlo. Aiace abbraccia il figlioletto e finge un cedimento di fronte alle suppliche di Tecmessa; poi esce di scena. Si recherà da solo sulla riva del mare e qui si ucciderà gettandosi sulla spada, dopo un monologo con cui si congeda dalla vita e in cui neppure per un istante il linguaggio mostra un cedimento verso toni patetici.

Mentre Tecmessa, il fratello Teucro e il coro piangono sul cadavere, i capi dell’esercito, Agamennone e Menelao, contro cui si era rivolto l’assalto notturno di Aiace, vorrebbero lasciarlo insepolto. Teucro si oppone e, grazie anche all’aiuto di Odisseo, che riconosce davanti a tutti che dopo Achille era stato Aiace il più valoroso dei Greci venuti a combattere a Troia, ottiene l’autorizzazione a rendere gli onori funebri al fratello.

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