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Alfred Dreyfus: l’affaire Dreyfus in Francia

L’Affare Dreyfus ha inizio nel 1894 ed è uno dei più clamorosi scandali della vita politica francese.

L’origine dell’Affaire Dreyfus: il ritrovamento del «bordereau»

Il 26 settembre 1894 nel cestino della carta straccia dell’addetto militare tedesco a Parigi Schwartzkoppen è trovata una nota non firmata (il bordereau) che annuncia l’invio di informazioni segrete relative all’artiglieria francese.

Dreyfus: l’arresto, la degradazione, la condanna

Alfred Dreyfus (1859-1935), ufficiale dell’esercito francese, è accusato di essere l’autore della lettera indirizzata a Schwartzkoppen.

Dreyfus è ebreo e vittima dell’antisemitismo molto diffuso nell’esercito. È giudicato frettolosamente in base a documenti non comunicatigli; è degradato e, il 22 dicembre 1894, condannato per alto tradimento all’ergastolo; infine deportato all’isola del Diavolo.

La prosecuzione delle indagini

Poco dopo, però, il fratello del condannato, Mathieu, inizia una campagna in suo favore, con l’appoggio di Clemenceau sull’Aurore (1897).

Intanto, lo stesso capo del servizio di controspionaggio, maggiore Picquart, si va convincendo che il vero colpevole non è Dreyfus, ma un ufficiale dell’esercito francese, il maggiore Esterházy. Picquart ha infatti scoperto non solo l’identità della scrittura del bordereau con quella di Esterházy, ma anche un telegramma inviato a quest’ultimo dall’addetto militare tedesco.

Purtroppo, le protezioni di cui l’ufficiale gode, insieme con il desiderio di soffocare lo scandalo che ricadrebbe di riflesso sull’esercito, fanno sì che Picquart sia rimosso dal suo incarico e inviato in Tunisia, mentre Esterházy, denunciato da Mathieu, è assolto da un consiglio di guerra.

J’accuse

Il 13 gennaio 1898 lo scrittore Émile Zola interviene con una lettera aperta sull’Aurore, intitolata J’accuse (Io accuso) contro la casta militare e il Ministero della guerra francese. Zola è condannato a un anno di reclusione. Ormai però da ogni parte l’interesse è elevato.

Il colpo di scena nell’Affare Dreyfus

Il 30 agosto 1898, il maggiore Henry, il principale accusatore di Dreyfus e membro del controspionaggio, dichiara di essere l’autore della lettera falsificata dell’autunno 1896 in cui è menzionato Dreyfus, e di aver contraffatto parecchi documenti del suo dossier segreto. Arrestato, il giorno seguente si suicida in carcere.

Il processo di Rennes e la grazia

In seguito a un’accanita campagna di stampa che sostiene la sua innocenza, Dreyfus è sottoposto a un secondo processo a Rennes (settembre 1899). È condannato nuovamente, ma con circostanze attenuanti tali che permettono al Presidente della Repubblica Loubet di graziare l’ufficiale.

La riabilitazione di Alfred Dreyfus

Nel 1906 Dreyfus è riabilitato e riammesso nell’esercito, promosso e decorato della Legion d’onore.

Il colonnello Picquart è anch’egli reintegrato nell’esercito con il grado di generale.

Nel 1914 il servizio di controspionaggio distrugge il dossier dell’«affare», ma la pubblicazione nel 1930 dei Carnets di Schwartzkoppen dissipa gli ultimi dubbi circa l’effettiva colpevolezza di Esterházy.

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