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Alfred Wegener e la Deriva dei continenti

Alfred Wegener (1880-1930) nel 1912 formulò la Teoria della Deriva dei continenti, secondo la quale i continenti non sono fermi ma si spostano nel tempo e con una certa continuità.

Secondo la teoria di Wegener nell’era archeozoica esisteva un unico continente, la Pangea (dal greco “tutte le terre”), circondata da un unico grande oceano, chiamato Panthalassa e incisa da un profondissimo golfo che chiamò Tetide.

Successivamente la Pangea si fratturò in due continenti:

  • nell’emisfero settentrionale la Laurasia, che comprendeva le attuali America settentrionale, Europa e Asia;
  • nell’emisfero meridionale il Gondwana, che comprendeva le attuali America meridionale, Africa, Madagascar, India, Australia e Antartide.

In seguito accadde che:

  • dal continente australe si divisero India, Madagascar, Australia, Antartide e America meridionale; dalla Laurasia l’America settentrionale;
  • l’India si spostò verso oriente fino a scontrarsi e saldarsi con l’Asia, mentre Australia e Antartide proseguirono la loro deriva verso Sud;
  • l’America meridionale e quella settentrionale si allontanarono invece verso ovest, provocando l’apertura di un nuovo bacino marino, l’Oceano Atlantico;
  • l’Africa invertì la sua direzione (precedentemente si era staccata dalla Pangea spostandosi verso Sud) e cominciò a ruotare in senso antiorario verso nord-est, riavvicinandosi all’Eurasia fino a saldarsi con essa a est: il Mediterraneo è ciò che rimane dell’antica Tetide.

Questi eventi spiegano l’origine dell’orogenesi, cioè della formazione delle montagne, e della creazione di faglie, cioè di spaccature della superficie della Terra.

La Deriva dei continenti di Alfred Wegener non fu accettata dalla comunità scientifica nel corso della vita di Wegener, perché non riusciva a spiegare né come si muovessero i continenti, né quali fossero le forze in gioco.

Soltanto alla metà del secolo scorso, grazie alle esplorazioni dei fondali oceanici, si trovarono le spiegazioni che mancavano.

Una delle prove portate a sostegno della teoria di Wegener è la forma dell’Africa e dell’America meridionale: i margini di questi continenti, messi a contatto combaciano. Corrispondono anche i blocchi di roccia più antichi e le antiche catene montuose.

Anche adesso i continenti continuano nel loro lentissimo movimento e si allontanano o si avvicinano gli uni agli altri.

 

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