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Alimentazione degli antichi Greci

Nell’alimentazione degli antichi Greci, tra i cibi più importanti c’erano i cereali, soprattutto l’orzo e il grano. Infatti la maza, farina d’orzo impastata in gallette, era il cibo più diffuso; costava meno del pane di frumento ed era consumata quotidianamente.

Come in tutti i Paesi mediterranei, la cucina greca antica impiegava ampiamente l’olio di oliva, usato sia per condire sia per friggere.

L’alimentazione degli antichi greci comprendeva anche ortaggi e verdure (cipolle, zucche, carciofi, cardi, asparagi e spinaci); olive, frutta fresca (mele, pere, uva, melegrane e fichi) e frutta secca; dolci al miele.

Gli antichi Greci non conoscevano i pomodori e le patate. Amavano le spezie, che aggiungevano ai loro piatti.

La carne di manzo era costosa e rara; era mangiata soprattutto in occasione dei sacrifici.

Più a buon mercato erano la carne di maiale e di montone, e i volatili.

Nelle città di mare si trovavano pesci di ogni tipo. La gente comune consumava soprattutto sardine, ma non mancavano pesci prelibati come il tonno, oppure i molluschi e i crostacei.

Sia la carne sia il pesce erano conservati sotto sale o affumicati.

Queste abitudini alimentari accomunavano tutto il mondo greco, con lievi defferenze. Ad esempio, anche gli Spartani avevano un’alimentazione tipicamente mediterranea, eppure gli antichi non mancavano di sottolineare che persino in questo essi non erano immediatamente assimilabili agli altri Greci.

Non era soltanto un problema di quantità – la frugalità spartana era proverbiale – ma di gusti.

Il cibo preferito dagli Spartani era il famoso «brodo nero», arricchito da carne di maiale, sangue, aceto e sale.

Si raccontava che un re del Ponto avesse assoldato un cuoco spartano per farsi preparare il brodo nero, ma che ne fosse rimasto disgustato. Il cuoco gli avrebbe risposto: «Re, questo cibo va mangiato dopo un bagno nell’Eurota! (il fiume di Sparta)», lasciando intendere che solo gli Spartani potevano apprezzarlo.

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