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All’Università della Valle d’Aosta il 95,0% dei laureati è soddisfatto dell’esperienza universitaria

Rapporto AlmaLaurea 2022: presentati i dati sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati

Giovedì 16 giugno, presso l’Università di Bologna, il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha presentato il XXIV Rapporto su Profilo e Condizione occupazionale dei laureati.

Le indagini per la redazione del Rapporto sul Profilo dei laureati hanno coinvolto 77 università, aderenti al Consorzio, analizzando le performance formative di circa 300 mila laureati nel 2021. Mentre l’indagine sulla Condizione occupazionale dei laureati ha analizzato i dati di 660 mila laureati di primo e secondo livello nel 2020, 2018 e 2016 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo. Per l’Università della Valle d’Aosta l’indagine ha coinvolto 212 laureati, intervistati su provenienza, background formativo, esperienze di lavoro e studio all’estero, voto di laurea e soddisfazione per l’esperienza universitaria.

Il profilo dei laureati UNIDVA

Dai dati dell’indagine emerge che il 42,5% dei laureati proviene da fuori regione (a livello nazionale il dato è del 23,8%), mentre il 5,2% ha la cittadinanza estera. È in possesso di un diploma di tipo liceale (classico, scientifico, linguistico, ecc.) il 65,1% dei laureati, il 28,3% possiede invece un diploma tecnico. Residuale la quota dei laureati con diploma professionale.

L’età media alla laurea è 25,8 anni per il complesso dei laureati, nel dettaglio di 25,0 anni per i laureati di primo livello e di 28,1 anni per i magistrali biennali. Un dato su cui incide il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati, infatti, si immatricolano subito dopo aver ottenuto il titolo di scuola secondaria superiore.

La quota dei laureati in corso è dell’81,1% (era del 75,4% lo scorso anno). Rimane stabile a 100,6 su 110 (era 100,3 nel 2021) il voto medio di laurea. La quota di coloro che hanno compiuto un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal proprio corso di studi (Erasmus in primo luogo) arriva al 34,3% dei laureati (decisamente più elevata rispetto al dato nazionale dell’8,5%). L’84,6% dei laureati ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari (media nazionale 64,2%).

La soddisfazione per l’esperienza universitaria

È al 95,0% la soddisfazione dei laureati dell’Università della Valle d’Aosta per l’esperienza universitaria nel suo complesso. In particolare, il 99,0% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente, il 72,6% dei laureati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo, mentre il 7,0% si iscriverebbe nuovamente allo stesso Ateneo, ma cambiando corso di laurea.

La condizione occupazionale dei laureati triennali

L’indagine ha coinvolto 203 laureati triennali nel 2020 contattati nel 2021, dopo un anno dal conseguimento del titolo di studio. Aumenta il tasso di studenti che sceglie di proseguire gli studi (è del 67,6%, era del 58,2% lo scorso anno). A un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione (si considerano occupati tutti coloro che sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è del 78,3%, mentre quello di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 10,0%. Tra gli occupati, il 44,4% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 5,6% ha invece cambiato lavoro, mentre il 50,0% ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo. Per i laureati Univda la retribuzione è in media di 1.334 euro mensili netti (in linea con la media italiana di 1.340 euro).

La condizione occupazionale dei laureati magistrali

Per quanto riguarda i laureati di secondo livello, l’indagine delinea due scenari differenti per gli intervistati a uno e a cinque anni dalla laurea.

A un anno dal conseguimento del titolo

Il tasso di occupazione dei laureati del 2020 intervistati nel 2021, a un anno dal conseguimento del titolo di studio, sale al 91,9% (era all’89,7% lo scorso anno). Il 30,0% degli occupati può contare su un contratto a tempo indeterminato, il 50,0% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto a tempo determinato), mentre il 6,7% svolge un’attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). La retribuzione è in media di 1.402 euro mensili netti (pressoché uguale alla media nazionale di 1.407 euro). Sull’efficacia della laurea conseguita, il 53,3% degli occupati la ritiene molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo. Inoltre, il 46,7% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite durante il percorso di studi.

A cinque anni dal conseguimento del titolo

Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello del 2016, intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo, è pari all’84,2% (83,3% per i magistrali biennali). Il tasso di disoccupazione è pari al 5,9% (nullo per i magistrali biennali). Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 43,8%, mentre gli occupati che svolgono un lavoro non standard sono il 43,8%. Svolge un lavoro autonomo il 12,5%. Le retribuzioni arrivano in media a 1.684 euro mensili netti (la media nazionale è di 1.635 euro). Il 62,5% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro svolto; il 50,0% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università.

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