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Anschluss, 1938: annessione dell’Austria alla Germania

Anschluss è il termine utilizzato per indicare l’annessione dell’Austria alla Germania nazista ad opera di Adolf Hitler, il 12 marzo 1938.

L’Austria era un paese di lingua tedesca, che già in passato si era mostrato favorevole all’unificazione con la Germania.

L’11 marzo 1938 il capo dei nazisti austriaci Arthur Seyss-Inquart, diventato capo del governo, chiese l’intervento dell’esercito tedesco «per salvare il paese dal caos».

Il giorno seguente, il 12 marzo 1938, le truppe di Adolf Hitler, austriaco di nascita, tra l’indifferenza internazionale, procedettero all’occupazione del territorio austriaco; non incontrarono nessun tipo di resistenza e non ebbero bisogno di sparare un colpo.

Nelle settimane successive all’anschluss, cioè all’annessione, i nazisti imprigionarono gli oppositori politici. Questi furono deportati in larga parte nei campi di concentramento; con loro anche gli ebrei austriaci. Proprio sul suolo austriaco si allestì il campo di concentramento di Mauthausen.

Un mese dopo, il 10 aprile 1938, un plebiscito sanzionò a schiacciante maggioranza l’avvenuta unificazione.

Dopo l’annessione dell’Austria, Hitler avanzò pretese territoriali sulla regione dei Monti Sudeti (in Cecoslovacchia), abitata da una minoranza di lingua tedesca. La questione fu risolta nel corso della Conferenza di Monaco (1938).

Il 1° settembre 1939, con l’invasione della Polonia, incominciò ufficialmente la Seconda guerra mondiale.

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