Apostrofe: cos’è e come individuarla nell’analisi del testo. Esempi tratti dalla letteratura
Definizione
L’apostrofe (dal greco apostréphein, “rivolgersi”) è una figura retorica che consiste nel rivolgersi improvvisamente, in tono sdegnato o commosso, a una persona o cosa personificata, interrompendo (ma non necessariamente) l’ordine normale del discorso.
Spiegazione ed esempi
In ambito letterario l’apostrofe è una figura retorica che viene usata per conferire particolare immediatezza ed efficacia al discorso, come risulta, ad esempio, dal verso dantesco: Ahi! serva Italia, di dolore ostello, / nave senza nocchiere in gran tempesta (sesto canto del Purgatorio). In questa, il poeta, rivolgendosi all’Italia come una persona reale, interrompe all’improvviso la narrazione, provocando un effetto di intensa commozione.
Un altro esempio ce lo propone Petrarca in Italia mia, benché ‘l parlar sia indarno, in cui in tono concitato e vibrante si rivolge direttamente all’Italia immaginata nei termini di una persona umana.
E ancora:
- o natura, o natura, perché non rendi po’ quel che prometti allor? perché di tanto inganni i figli tuoi? (Giacomo Leopardi, A Silvia);
- Ah, dura terra, perché t’apristi? (Dante, Inferno canto XXXIII).