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Arco a volta inventato dagli Etruschi

L’arco a volta è tra le più importanti invenzioni degli Etruschi.

Inventata tra il III e il II secolo a.C., la tecnica dell’arco a volta permise agli Etruschi di realizzare costruzioni più solide perché l’arco regge un peso maggiore della trave. In questo modo costruirono per esempio le porte d’accesso alle città, ma anche ponti e acquedotti.

Come prima cosa gli Etruschi realizzavano una struttura in legno, chiamata “centina” che aveva lo scopo di sostenere le pietre durante la costruzione.

Poi, partendo dal basso, impilavano delle grosse pietre a forma di cuneo, dette conci, per formare i due lati dell’arco, i “piedritti“.

Infine sistemavano le pietre della volta e, per ultima, al centro infilavano una pietra particolare a forma di cuneo: la chiave di volta.

Premendo sulle altre pietre, la chiave di volta le faceva aderire le une alle altre e impediva loro di cadere. Con il suo peso, infatti, spingeva i lati dell’arco verso il basso. Non c’era quindi bisogno di usare la calce per tenerle ferme.

Dopo la posa della chiave di volta, la “centina”, veniva tolta.

Questa tecnica passò poi ai Romani.

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