L’arte ellenistica per convenzione riguarda il periodo definito Ellenismo, cioè il periodo tra la morte di Alessandro Magno (323 a.C.) e la battaglia di Azio (31 a.C.) a cui seguì la conquista romana dell’Egitto e l’inizio dell’Impero romano. L’arte fu destinata a un pubblico ristretto formato dai ceti più alti della società.
Per saperne di più sull’Ellenismo leggi Età ellenistica caratteristiche principali.
Quali sono i caratteri fondamentali dell’arte ellenistica?
Statue ellenistiche
L’arte ellenistica supera l’ideale di equilibrio e di armonia del periodo classico, rivelando una maggiore attenzione nel trasmettere le emozioni e i sentimenti. Alla perfezione dei corpi, dunque, si accompagna uno studio più approfondito dei gesti e delle espressioni dei volti, così da rendere in modo efficace le passioni, il desiderio, il dolore e lo sconforto (la Vecchia ubriaca è uno degli esempi più riusciti del realismo che pervade la scultura ellenistica).
Un’altra caratteristica tipica dell’arte ellenistica è il grande dinamismo che le figure riescono a esprimere (come nel Laocoonte), senza abbandonare l’armonia, l’esattezza delle proporzioni e l’eleganza tipiche delle statue greche (la Nike di Samotracia ne è la massima espressione).
Un soggetto tipico dell’arte ellenistica è il nudo femminile, utilizzato in particolare per le statue di Venere, dea dell’amore e della bellezza. Una tipologia molto diffusa è la Venere con il busto nudo e i fianchi avvolti da un drappo (un esempio ci è dato dalla Venere di Milo).
Nel periodo ellenistico anche le arti minori conobbero grande sviluppo: ad esempio la produzione di oggetti in materiali pregiati, come la corona in oro ritrovata nella tomba di Filippo II di Macedonia, padre di Alessandro Magno, fatta di foglie e fiori di mirto intrecciati, molto naturalistici.
Scultura e architettura ellenistica
Sia in architettura che in scultura emerge la ricerca del movimento e degli effetti spettacolari, come nell’Altare di Pergamo. Di conseguenza le città si arricchiscono di strade monumentali, di rampe e terrazze che, sfruttando la possibilità di ampie vedute, accentuano gli effetti scenografici.
Il ritratto ellenistico
L’arte, a partire dal IV secolo a.C., entra al servizio dei monarchi e dei ricchi cittadini e ciò favorisce lo sviluppo di un nuovo genere di scultura: il ritratto, che influenzerà molto la successiva produzione romana. Lo scultore Lisippo (323-301 a.C.) inaugura il tipo del ritratto ellenistico del sovrano, creando un’iconografia eroica di Alessandro Magno, e il tipo del ritratto filosofico attraverso l’immagine di Socrate, raffigurato come uomo maturo caratterizzato da un’ampia fronte e dall’espressione assorta.