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Aspasia di Mileto, l’etera amata da Pericle

Aspasia di Mileto, semplicemente nota come Aspasia, vissuta nel V secolo a.C., è stata un’etera greca celebre per intelligenza, spirito e bellezza.

Le etere nell’antica Grecia erano spesso donne raffinate e colte, che accompagnavano gli uomini in varie attività sociali e culturali pubbliche. Le loro prestazioni erano a pagamento, ma non necessariamente di natura sessuale.

Vivevano spesso in bellissime case, tenevano “salotto”, partecipavano ai simposi, dunque conoscevano l’arte della conversazione. Godevano di una libertà di movimento sconosciuta alle donne ateniesi. Bisogna però osservare che la loro “libertà” era funzionale ai desideri maschili e alle esigenze di una società fondata sul predominio maschile.

Venuta ad Atene dalla nativa Ionia, Aspasia esercitò un grande fascino su molti uomini del mondo culturale, artistico e politico del tempo. Tra questi Pericle, che dopo aver convissuto apertamente con lei e averne avuto un figlio (Pericle il Giovane), la sposò ripudiando la prima moglie.

Odiata e ammirata, la moglie di Pericle subì molti attacchi dei commediografi e degli avversari di suo marito, che la ritenevano responsabile della sua politica. Le intentarono anche un processo di empietà e di sfruttamento della prostituzione, al fine di ottenere informazioni personali sugli amanti che frequentavano le sue cortigiane.

Pericle stesso difese Aspasia e la fece assolvere. D’altra parte colpendo lei si colpiva indirettamente l’uomo politico, nei confronti del quale i concittadini iniziavano a nutrire un’ostilità crescente originata dalla sua conduzione della guerra del Peloponneso.

Alla morte di Pericle nel 429 a.C., Aspasia, la sposa di Pericle, divenne l’amante del democratico Lisicle, dal quale ebbe un figlio.

Lisicle fu ucciso in battaglia nel 428 a.C. Da qui in poi, mancano informazioni certe a suo riguardo.

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