Masada era un’antica fortezza sul Mar Morto, sviluppata su tre piani, costruita nei primi anni di regno di Erode il Grande, re di Giudea sotto il protettorato romano dal 37 a.C. fino alla sua morte. Erode il Grande la fece costruire come possibile rifugio per sfuggire a un ipotetico attacco da parte dei suoi nemici; la fece dotare di cisterne per raccogliere acqua piovana, ma anche di terme e magazzini sotterranei, per raccogliere enormi quantità di derrate alimentari e armi.
Situata nella Giudea sud-orientale a 400 metri di altitudine, in un territorio circondato da alte montagne, il complesso di mura costruite su un altopiano naturale e la presenza di quaranta torri alte più di venti metri la rendevano un luogo inaccessibile per qualsiasi aggressore. L’unico punto di accesso era costituito dal cosiddetto «Sentiero del serpente», difficoltoso da percorrere e molto impervio perché formato da tornanti che rendevano difficile la scalata.
L’assedio alla fortezza di Masada
La fortezza di Masada, oggi in Israele, è tristemente nota per l’assedio da parte dell’esercito romano, durante la prima guerra giudaica combattuta tra l’esercito romano – guidato da Tito Flavio Vespasiano, figlio dell’imperatore romano Vespasiano e futuro imperatore – e gli ebrei ribelli, ma soprattutto per la tragica conclusione dell’assedio da parte dell’esercito romano sotto il comando di Flavio Silva, nel 73 d.C.
Perché l’esercito romano assediò la fortezza di Masada?
Nel 70 d.C. l’Impero romano conquistò Gerusalemme e distrusse il Tempio: un migliaio di ebrei riuscì a fuggire e, sotto la guida di Eleazar Ben Yair, si rifugiarono nell’antica fortezza di Erode, dove riuscirono a organizzare una cittadella autosufficiente.
Tre anni più tardi, i Romani scoprirono il loro nascondiglio. Durante un lungo assedio, l’esercito romano riuscì a costruire una rampa che rese possibile l’accesso alla fortezza. A questo punto il destino dei circa 1000 Ebrei che vi si erano rifugiati dentro era segnato. Essi decisero quindi di privarsi reciprocamente della vita pur di non diventare schiavi dei Romani. Così nacque il mito di Masada, che da allora è inseparabilmente legato all’identità ebraica.
Ancora oggi infatti le reclute dell’esercito israeliano vengono condotte sul luogo per pronunciare il giuramento di fedeltà al grido di: “Mai più Masada cadrà”.
L’assedio alla fortezza di Masada, nell’anno 73 d.C., è l’episodio che pose fine alla prima guerra giudaica; da qui in avanti la Giudea verrà recuperata all’autorità di Roma. I Romani insediarono nella fortezza di Masada una guarnigione e poi fu abitata da monaci cristiani, che costruirono al suo interno una basilica. Dopo l’invasione araba, Masada è stata abbandonata e riscoperta un secolo e mezzo dopo. Nel 2001 è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Unesco.