Home » Riassunti » Storia dell'arte » Arte Moderna e Contemporanea » Autoritratto con orecchio bendato e pipa, Van Gogh

Autoritratto con orecchio bendato e pipa, Van Gogh

“Autoritratto con orecchio bendato e pipa” di Vincent van Gogh fa parte della lunga serie dei suoi autoritratti.

Cosa spinse l’artista ad automutilarsi?

Autoritratto con orecchio bendato e pipa – storia del dipinto

Vincent Van Gogh nel 1888 si era trasferito ad Arles, dove intendeva dar vita al suo progetto: creare una casa comune, un sodalizio d’arte e di vita con altri artisti, per darsi reciproco stimolo e nuovo fondamento alla ricerca pittorica.

L’artista era convinto di poter contare sulla collaborazione degli amici Émile Bernard e, soprattutto, Paul Gauguin, che di lì a poco dopo lo raggiunse.

Furono mesi intensi, in cui i due artisti dipinsero gran parte dei loro capolavori. Le diversità di carattere tra i due però erano troppo marcate e i rapporti sempre più tesi. Finirono per sfociare in una furibonda lite che portò Vincent van Gogh, il 23 dicembre 1888, a tagliarsi l’orecchio sinistro. Fu ricoverato in ospedale con la diagnosi di epilessia, alcolismo e schizofrenia.

Il suo gesto inconsulto e disperato fu l’ultimo, estremo tentativo di convincere Paul Gauguin a non abbandonarlo. Invece ottenne l’effetto opposto, perché questi non volle assumersi la responsabilità di accudire l’amico malato e fuggì a Parigi. Non lo rivedrà più, neppure durante i frequenti ricoveri.

Un mese dopo l’episodio della mutilazione del lobo, Vincent van Gogh eseguì questo Autoritratto, detto anche Autoritratto con orecchio bendato e pipa.

Analisi dell’opera

L’Autoritratto con orecchio bendato e pipa è stato realizzato davanti a uno specchio. Lo rivela il fatto che la fasciatura si trovi all’orecchio destro, anziché al sinistro, quello che in realtà l’artista si era mutilato.

Vincent van Gogh si raffigura di tre quarti, l’espressione del viso è tesa, in bocca ha l’amata pipa. Il fumo della pipa costruisce cerchi, onde e segni che trasmettono un senso di movimento e di energia.

Il colore è steso a pennellate distinte in piccole aree vicine l’una all’altra: ciò conferisce all’immagine un aspetto vibrante.

Gli occhi sono iniettati di sangue, rivelando il suo stato d’animo depresso e tormentato: è il primo sintomo della malattia mentale che lo porterà al suicidio.

La carica drammatica del ritratto è accentuata dall’uso dei colori complementari, dal cappello blu sullo sfondo arancio e dal vestito verde sul fondo rosso.

Ultimi articoli

Giochi

Sullo stesso tema