Ballo al Moulin de la Galette rappresenta il capolavoro assoluto di Pierre-Auguste Renoir.
Il celebre dipinto è considerato uno dei migliori esempi della pittura impressionista, una celebrazione della vita parigina alla fine dell’Ottocento.
Parigi nell’Ottocento era il centro più vitale e ricco dell’arte e della cultura: la città, cosmopolita ed elegante attirava gli artisti più intraprendenti e stimolava nuove forme d’arte. I suoi quartieri, le sue vie, i grandi viali affollati, le stazioni, i luoghi di ritrovo e di divertimento erano i soggetti dei pittori impressionisti e tra questi Pierre-Auguste Renoir, straordinario narratore della vita contemporanea.
Descrizione dell’opera
Nel Ballo al Moulin de la Galette Renoir rappresenta un noto locale da ballo sulle colline di Montmartre molto frequentato nella Parigi del tempo. Il locale prendeva il nome dai dolcetti, detti galettes, offerti ai frequentatori.
Renoir riteneva che l’arte dovesse rappresentare momenti piacevoli come questo. Nel Ballo al Moulin de la Galette, il pittore celebra, infatti, con straordinaria grazia e sensibilità la spensieratezza e la gioia semplice dei balli domenicali, alla luce dei lampioni a gas, le cui bocce bianche dominano la parte superiore del dipinto.
È un’immagine incantevole e idealizzata, in cui regnano armonia e serenità.
Tra gli amici dell’artista, che posano per lui nel Ballo al Moulin de la Galette, si riconoscono Jeanne Margot, una ragazza di sedici anni che frequenta il locale e accetta di posare nel suo studio al n. 12 di Rue Cortot, più per amicizia che per i pochi soldi che Renoir le può dare; gli amici Georges Rivière, giornalista e scrittore; il pittore Franc Lami; Marguerite Legrand e Pedro Vedel, i due ballerini a sinistra.
Renoir ha adottato per il Ballo al Moulin de la Galette un inedito taglio fotografico che dà immediatezza al dipinto. Renoir non delinea le forme con precisione, ma lavora con rapide macchie di colore; tocchi di colore puro rendono l’ondeggiare delle luci sui corpi delle persone, sulle increspature degli abiti, sui cappellini delle signore e i dettagli dell’ambiente.
La luce unifica le figure e l’ambiente circostante.
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