La Basilica costantiniana o basilica di Costantino a Roma fu fatta costruire da Costantino, l’imperatore che, con l’Editto di Milano del 313, aveva concesso a tutti gli abitanti dell’Impero di Roma – e quindi anche ai cristiani – la libertà di professare liberamente la propria fede.
L’imperatore Costantino fece edificare la basilica a partire dal 324, sul Colle Vaticano, nel luogo dove era stato sepolto l’apostolo Pietro, primo papa della Chiesa cristiana, martirizzato nel 64 o 67, durante le persecuzioni di Nerone contro i cristiani. Fu completata e consacrata nel 350, dopo la morte dell’imperatore, e distrutta nel 1500, per far spazio all’attuale basilica di San Pietro in Vaticano.
Le dimensioni della basilica di Costantino edificata a Roma erano straordinarie: lunga 119 metri, larga 63 e alta 37. Si sviluppava in cinque navate attraversate sul fondo (novità importante) da un transetto. Per realizzarla Costantino aveva fatto abbattere l’immenso circo di Caligola, risalente al I secolo a.C., risparmiandone solo l’obelisco (attualmente posto al centro di Piazza San Pietro) e aveva inglobato un’intera necropoli (che adesso si trova sotto la navata centrale). Se si considera anche il quadriportico antistante, il complesso arrivava alla straordinaria lunghezza di 230 metri.
A partire dal 1500, la basilica costantiniana è stata gradualmente demolita per far posto all’attuale Basilica di San Pietro in Vaticano. Dell’antica chiesa essa ha mantenuto l’orientamento e la posizione dell’altare, perché fin dai primi secoli del cristianesimo si diceva che proprio in quel luogo era stato sepolto l’apostolo Pietro, primo papa della Chiesa cristiana.
Tuttavia, la chiesa realizzata tra il 1506 e il 1626, su progetto di Donato Bramante prima e Michelangelo poi, è talmente più vasta che avrebbe potuto contenere l’intera basilica costantiniana al suo interno.
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