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Battaglia di Bouvines, 27 luglio 1214 – Importanza e conseguenze

La battaglia di Bouvines fu combattuta il 27 luglio 1214 nei pressi di Bouvines, villaggio della Francia settentrionale. Si scontrarono gli eserciti del re di Francia Filippo II Augusto e dell’imperatore del Sacro Romano Impero Ottone IV di Brunswick, scomunicato dal papa Innocenzo III per le sue mire espansionistiche e bisognoso di sconfiggere i francesi che fornivano supporto militare al pontefice. I francesi, dal canto loro, volevano ridurre il potere inglese sul suolo francese.

L’imperatore Ottone IV era affiancato dalle truppe del conte Ferdinando di Fiandra e del re d’Inghilterra Giovanni Senza Terra (non presente però sul campo di battaglia), entrambi vassalli del re di Francia.

Nella battaglia di Bouvines si fronteggiarono circa 20 000 soldati, un numero altissimo per quei tempi. I francesi vinsero la battaglia e la vittoria consentì al re di Francia Filippo II di strappare al re d’Inghilterra importanti regioni, come la Normandia e l’Angiò.

I francesi vinsero la battaglia grazie soprattutto alla cavalleria, che utilizzò una nuova tattica. Consisteva nell’assalto al galoppo con la lancia puntata contro il nemico. L’asta della lancia era tenuta stretta sotto l’ascella dal cavaliere, in posizione orizzontale. La potenza dell’urto contro il nemico era data dalla velocità del cavallo.

Perché è ricordata come una delle più grandi battaglie del Medioevo?

La battaglia di Bouvines fece scalpore perché fu una grande battaglia campale, ossia combattuta in una sola giornata in campo aperto. Si trattava di un evento non frequente, a quei tempi. Infatti, in genere, si fronteggiavano piccoli drappelli di cavalieri o si mettevano sotto assedio le città. Un’altra particolarità della battaglia è che si svolse di domenica, giorno consacrato a Dio, nel quale abitualmente non si combatteva.

Perché è importante la battaglia di Bouvines?

L’esito della battaglia ebbe grande importanza per la storia europea perché profonde furono le conseguenze sulla politica europea:

in Francia, si consolidò l’unità dello Stato sotto il segno della monarchia capetingia;

in Inghilterra, Giovanni Senza Terra fu costretto a scendere a patti con i nobili sottoscrivendo nel 1215 la Magna Charta Libertatum, con cui vennero sancite ufficialmente alcune loro prerogative e il controllo sull’operato del sovrano;

in Germania, Ottone IV non poté far altro che ritirarsi dalla lotta per la rielezione imperiale, lasciando il campo libero a Federico II di Svevia e favorendo così il gioco di papa Innocenzo III, che dal canto suo aveva segretamente favorito i francesi.

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