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Battaglia di Stalingrado – Seconda guerra mondiale

Con la Battaglia di Stalingrado si intende lo scontro avvenuto all’interno della Seconda guerra mondiale, tra l’estate del 1942 e il febbraio del 1943, tra l’Armata Rossa sovietica e le forze tedesche e italiane per il controllo della città di Stalingrado, l’odierna Volgograd.

Chi ha vinto la Battaglia di Stalingrado e perché è così importante?

La vittoria finale dei sovietici segnò la prima grande sconfitta militare della Germania nazista, ma soprattutto impedì all’esercito nazista di portate a compimento l’Operazione Barbarossa, cioè l’assoggettamento dell’Unione Sovietica e, con esso, la conquista di enormi risorse che avrebbero consentito a Hitler di vincere la guerra.

Volete sapere cosa è successo nella Battaglia di Stalingrado?

Battaglia di Stalingrado riassunto

Con l’assedio di Stalingrado Hitler intendeva riprendere l’offensiva contro l’Unione Sovietica iniziando dal bacino del Volga per mettere fuori uso le industrie di Stalingrado. Nell’agosto del 1942 la Luftwaffe bombardò a tappeto Stalingrado, causando gravi danni sulla popolazione civile.

A novembre la situazione era notevolmente a favore delle truppe tedesche ma in questa situazione, a pochi passi dalla vittoria, arrivò però la strabiliante reazione sovietica. Da oriente, affluirono le divisioni corazzate in maggioranza siberiane, idonee a uno sforzo bellico prolungato in periodo invernale. I ruoli furono improvvisamente e drasticamente ribaltati. Gli assedianti si erano ora trasformati in assediati e i difensori in attaccanti. Si stima che in quella poi passata alla storia come “sacca di Stalingrado” furono intrappolati tra i 180 e i 120 mila soldati dell’Asse, tra cui almeno 79 italiani, per lo più autieri, inviati in città per trasportare materiali nel momento peggiore della battaglia.

L’inevitabile conclusione per la VI Armata fu la resa, avvenuta il 2 febbraio 1943.

Dopo la sconfitta nella Battaglia di Stalingrado, le truppe iniziarono a ritirarsi dalla Russia, a piedi, senza equipaggiamento e in condizioni ambientali estremamente difficili. In Italia rientrarono meno della metà dei soldati partiti per la Russia. Tra i superstiti ci fu anche lo scrittore Mario Rigoni Stern che ne Il sergente nella neve rievocherà la tragedia della ritirata.

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