Belfagor arcidiavolo è l’unica novella nota di Machiavelli. Fu scritta intorno al 1518 e intitolata anche come La favola di Belfagor arcidiavolo, o Il demonio che prese moglie. Machiavelli vi riprende la tradizione misogina e l’argomento della beffa, caro a Boccaccio (certamente uno dei maestri di Machiavelli novelliere).
Belfagor arcidiavolo: la trama
Plutone, re dell’inferno, decide di mandare un diavolo sulla terra a vivere da uomo ammogliato. Vuole verificare se è vero che la vita coniugale è peggiore dell’inferno.
Invia Belfagor con una forte somma di denaro e diversi diavoli trasformati in servitori: dovrà sposarsi e restare sulla terra dieci anni.
Belfagor, divenuto uomo e assunto il nome di Roderigo, va a vivere a Firenze e si sposa con madonna Onesta. Questa lo costringe a contrarre un debito dietro l’altro. Il povero diavolo deve fuggire, inseguito dai creditori.
Viene salvato da un contadino, Gianmatteo del Brica. Per compensarlo, promette di farlo diventare ricco come esorcista delle indemoniate. Belfagor infatti penetra nel corpo di alcune donne e ne esce quando il contadino glielo chiede.
Fattolo diventare ricco, Belafgor dichiara di non volerlo più aiutare. Infatti, quando Gianmatteo viene chiamato dal re di Francia per liberare dal demonio la figlia, si rifiuta di andare in suo soccorso. Gianmatteo rischia così di essere condannato a morte dal re.
A questo punto il contadino organizza una beffa ai danni di Belfagor facendogli credere che sta per giungere la moglie: il diavolo si spaventa a tal punto che lascia la fanciulla e fugge per sempre nell’inferno.
Analisi
Attraverso lo spunto narrativo del diavolo che prende moglie vengono toccati alcuni motivi tradizionali, come quello misogino della perfidia e della malizia delle donne e quello dell’astuzia dei contadini.
Belfagor arcidiavolo è infatti inviato sulla terra per verificare se sia vero che le mogli sono un supplizio più atroce di quelli dell’inferno; si sposa e viene mandato in rovina dalla moglie, che dilapida tutte le sue ricchezze. Perseguitato dai creditori, è salvato da un contadino, che egli inganna. Ma il contadino ha infine la meglio sul diavolo, minacciando di farlo tornare nelle mani della moglie.
Ma la novella è anche una satira delle superstizioni e delle credenze religiose. I veri diavoli non sono veramente quelli che vengono dall’inferno, ma piuttosto quelli umani che vivono su questa terra. Diavolo è madonna Onesta, che ha una superbia più grande di Lucifero. Diavoli sono tutti i suoi parenti, che sperperano il denaro del povero Roderigo-Belfagor. Diavoli sono i suoi creditori che lo inseguono. Arcidiavolo vero infine è quel contadino Gianmatteo che ne pensa una così furba da fare battere il demonio in ritirata.