Biondello e Ciacco sono i protagonisti dell’ottava novella della nona giornata del Decameron di Giovanni Boccaccio. Sfruttando il comune difetto della ghiottoneria, l’ingordo Ciacco e il gracile Biondello si burlano a vicenda. Ma mentre la beffa di quest’ultimo è innocente, quella di Ciacco è ben architettata.
Riassunto dell’ottava novella della nona giornata del Decameron di Boccaccio
Ciacco incontra Biondello al mercato del pesce e incuriosito dalle due lamprede che sta comprando gli chiede per chi sono. Biondello risponde che quel pesce è per la raffinata cena a base di pesce che quella sera stessa Corso Donati offrirà ad alcuni suoi nobili amici nella propria casa. Ciacco decide di autoinvitarsi a quella cena.
Dopo la cena a casa di Corso Donati, Ciacco si rende conto di essere stato preso in giro da Biondello perché il pesce servito non era di ottima qualità come invece si aspettava.
Decide allora di vendicarsi. Chiede quindi a un barattiere di recarsi con un fiasco vuoto da Filippo Argenti, uomo scontroso e irascibile, e di chiedergli di riempirlo con del buon vino rosso per rallegrare la compagnia di Biondello. Filippo Argenti si sente preso in giro e lo caccia via in malo modo.
Il giorno dopo, Ciacco incontra Biondello e gli riferisce che Filippo Argenti lo sta cercando. Biondello, allora, si reca da lui, ma messer Filippo appena lo vede reagisce in modo violento e lo prende a pugni.
Biondello capisce quindi che si tratta di una beffa di Ciacco. Alla fine della novella Biondello pensa che sia meglio non prendere in giro chi è più furbo di lui.
Il personaggio Ciacco era già noto per essere il goloso Ciacco con cui Dante dialoga nel VI canto dell’Inferno in merito al futuro di Firenze. In questa novella del Boccaccio è infatti descritto come un uomo ghiotto e goloso.
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