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Bonifacio VIII e Lo Schiaffo di Anagni

Il celebre episodio dello Schiaffo di Anagni (Anagni oggi è in provincia di Frosinone, Lazio) ha per protagonisti papa Bonifacio VIII e il re di Francia Filippo IV di Valois, detto il Bello. Dante canta questo evento nel canto XX del Purgatorio (vv. 85-90).

I motivi che portarono all’episodio dello Schiaffo di Anagni

Filippo il Bello aveva esigenze di cassa, decise quindi di tassare i beni ecclesiastici sul suolo francese. Bonifacio VIII scrisse una serie di bolle, in parte disattese e ignorate, in parte bruciate e falsificate dalla cancelleria francese, fino alla bolla di scomunica Unam Sanctam del 18 novembre 1302, affissa sulle porte della cattedrale di Anagni la mattina dell’8 settembre 1303.

Filippo il Bello doveva in tutti i modi evitare la scomunica: inviò quindi in Italia Guglielmo de Nogaret. Questi, grazie all’appoggio incondizionato fornitogli dalla nobile famiglia romana dei Colonna (nemica acerrima dei Caetani, cui apparteneva Bonifacio VIII), arrivò ad Anagni nella notte tra il 6 e il 7 settembre. Con sé aveva un esercito di un migliaio tra fanti e cavalieri capeggiato da Giacomo Colonna, detto Sciarra (Sciarra in volgare significava attaccabrighe).

Lo schiaffo di Anagni

Forte dell’aiuto di una mano traditrice, l’esercito riuscì a penetrare nella città e in breve vinse le poche difese organizzate dalla guardia.
Secondo la tradizione, papa Bonifacio VIII si sarebbe rifugiato al secondo piano del palazzo della famiglia Caetani, nella Sala degli Scacchi (in seguito chiamata Sala della Schiaffo), assistito solo dal cardinale Nicolò Boccasini. Il primo a irrompere nella sala sarebbe stato proprio Sciarra Colonna, che avrebbe dato il famoso schiaffo a papa Bonifacio VIII.

Non si hanno notizie certe circa lo svolgimento degli eventi, per cui dello schiaffo di Anagni molti storici hanno in passato (e ancora oggi) dubitato. Ma una cosa nessuno ha mai messo in discussione: l’insulto morale ci fu!

Bonifacio VIII venne liberato dopo qualche giorno dagli abitanti di Anagni e portato sottoscorta a Roma, dove morì poco dopo, l’11 ottobre 1303.

Le sue spoglie vennero sepolte in San Pietro, nella Cappella Caetani costruita da Arnolfo di Cambio. Oggi di questa cappella non vi è alcuna traccia, perché venne distrutta in occasione della edificazione della nuova Basilica di San Pietro. Le spoglie del pontefice furono invece sistemate nelle Grotte Vaticane, dove si trovano tuttora, nel sarcofago funerario realizzato da Arnolfo di Cambio.

Dallo schiaffo di Anagni alla cattività avignonese

Morto Bonifacio VIII e il breve pontificato di Benedetto XI, fu eletto il francese Bertrando de Got col nome di Clemente V. Egli spostò la sede del papato ad Avignone (1309), in Provenza, dando inizio al periodo della «cattività [prigionia] avignonese».

La cattività avignonese durò fino al 1337 e vide la Chiesa completamente sottomessa agli interessi della monarchia francese. Per un approfondimento leggi Cattività avignonese e Scisma d’Occidente.

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