La chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, detta San Carlino per le sue piccole dimensioni, è la prima importante commissione di Borromini come architetto indipendente.
I lavori, iniziati nel 1635, a causa delle ridotte risorse finanziarie, si concludono nel 1667.
Per la chiesa di San Carlino, Borromini sceglie una forma ellittica, frutto della combinazione tra uno schema longitudinale e una croce greca, per adeguarsi alle dimensioni ridotte dell’area su cui sorge la chiesa.
Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane descrizione
La facciata
La facciata richiama il movimento dell’interno: alla parete centrale di forma convessa si contrappongono due ali laterali leggermente concave.
Il cornicione marcapiano e la cornice alla sommità della facciata sottolineano l’andamento della superficie.
Borromini studia anche gli elementi decorativi: colonne corinzie, nicchie, sculture e altre membrature architettoniche generano effetti di colore e luce.
L’interno
Il perimetro irregolare della pianta si riflette sulla struttura delle pareti in cui l’alternanza di pieni e di vuoti è fortemente suggestiva.
Le colonne incassate nelle mura della chiesa accentuano il dinamismo delle superfici e il chiaroscuro, rendendo lo spazio avvolgente e mosso.
Il San Carlino del Borromini è una delle opere più riuscite dell’artista. Alla precisione dei calcoli si unisce la fantasia con cui egli usò gli elementi classici delle colonne corinzie o il motivo a lacunari della piccola volta sopra l’altare maggiore.