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Caccia alle streghe – storia riassunto

La caccia alle streghe è uno dei fenomeni più inquietanti della storia dell’umanità e ha riguardato la violenta persecuzione di donne accusate di essere streghe, ritenute responsabili di provocare danni, malattie, carestie e morti con l’aiuto del diavolo.

Come si spiega l’equivalenza tra donna e strega?

Le donne erano considerate moralmente più deboli dell’uomo e quindi anello di congiunzione tra l’umanità e il demonio. Tuttavia non mancarono casi di uomini accusati di stregoneria.

Qual è il periodo storico della caccia alle streghe?

La caccia alle streghe è stato un fenomeno non di età medievale, come spesso si crede e si dice, ma soprattutto di età moderna. Tra il 1450 e il 1750, inizialmente in Europa e poi anche nel Nuovo Mondo, la caccia alle streghe coinvolse centinaia di migliaia di donne: più della metà delle accusate furono poi condannate a essere bruciate vive, perché nella mente dei persecutori era un rito di purificazione collettiva e serviva da ammonimento.

La bolla Summis desiderantes affectibus

Il 5 dicembre 1484 papa Innocenzo VIII promulgò la bolla Summis desiderantes affectibus (Desiderando con supremo ardore) con la quale ordinò di inquisire, torturare e uccidere le streghe in tutta Europa e in particolare in Germania. Incaricò due frati domenicani tedeschi, Jacob Sprenger e Heinrich Kramer, di combatterle. I due pubblicarono nel 1487 il Malleus maleficarum (letteralmente “Il martello delle malefiche”, cioè delle streghe), il primo manuale inquisitoriale interamente dedicato alla stregoneria. Per almeno due secoli fu l’opera di riferimento per i tribunali cattolici e protestanti; all’epoca diventò il libro più diffuso dopo la Bibbia.

Chi erano le streghe?

Nella realtà ad essere accusate, imprigionate, torturate e uccise, erano donne giovani e piacenti (al contrario del luogo comune) che subivano la vendetta di pretendenti rifiutati; vedove benestanti, sul cui patrimonio qualcuno aveva messo gli occhi; donne un pò bizzarre, spiriti liberi in un’epoca di conformismo estremo; oppure deboli di mente e psicologicamente instabili. Spesso erano donne anziane, povere, mendicanti; erano streghe le levatrici, accusate di fornire alle donne metodi contraccettivi, in un contesto storico in cui non era ammesso il rapporto sessuale per puro piacere, ma consentito solo per la produzione di figli all’interno di un legame socialmente riconosciuto. Erano considerare streghe le adultere, le prostitute, le donne che come gli uomini erano aggressive, bestemmiavano o si ubriacavano.

I processi alle streghe

La gran parte dei processi fu condotta non da tribunali ecclesiastici, ma da quelli laici. I processi erano una farsa, con prove senza alcun fondamento e pressoché senza alcuna possibilità di assoluzione. La tortura costituiva una parte importante della procedura del processo: era crudele e includeva abusi sessuali.

I processi e le esecuzioni – impiccagioni o rogo – erano eventi pubblici a cui l’intera comunità era costretta ad assistere.

Quante furono le streghe condannate?

Tra il 1590 e il 1640, la caccia toccò il suo culmine. Complessivamente in tre secoli, in Europa occidentale, ci furono tra le 40mila e le 60mila condanne capitali. Di queste circa la metà sono state eseguite in Germania, di fede protestante.

Le streghe di Salem

Anche oltreocano si registrano processi per stregoneria. I più noti sono quelli che si svolsero a Salem, una cittadina del Massachusetts dove, nel corso di alcuni mesi del 1692, vennero uccise 20 persone, di cui ben 14 erano donne, in preda a una sorta di isteria collettiva.

L’ultima condanna per stregoneria

In Europa l’ultima condanna a morte per stregoneria fu quella di Anna Göldi nel 1782, in pieno Illuminismo, accusata di infanticidio e ghigliottinata nel cantone svizzero di fede calvinista di Glarus.

Perché ci fu la caccia alle streghe?

Lo strumento della caccia alle streghe e in particolare le esecuzioni di streghe fu utilizzato dai settori della classe dominante di tutta Europa per controllare e subordinare la donna e preservare il monopolio maschile in ogni ambito.

Fu un mezzo per confiscare proprietà; demonizzare i mendicanti, in un periodo in cui si faceva strada una nuova morale che tendeva a criminalizzare l’elemosina e a svalutare la carità; controllare la riproduzione, perché le donne si tramandavano consigli su mezzi di contraccezione, le levatrici davano priorità alle partorienti in caso di criticità; per rafforzare il controllo sociale e i ruoli di genere, ed escludere le donne dalle attività economiche, politiche  e sociali.

La caccia alle streghe nel mondo contemporaneo

La caccia alle streghe è un fenomeno ancora attuale in Africa, India e in diversi Paesi dell’America Latina e del sudest asiatico.

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