Nel canto 14 dell’Inferno (canto XIV Inferno) Dante e Virgilio si trovano nel terzo girone del settimo cerchio, dove sono puniti i violenti contro Dio, cioè i bestemmiatori; i violenti contro natura, cioè i sodomiti; infine, i violenti contro arte, cioè gli usurai.
Come sono puniti i dannati nel canto 14 Inferno?
La pena a cui sono sottoposti i bestemmiatori consiste nello stare supini su uno spiazzo di sabbia rovente battuto da una pioggia di fuoco; i sodomiti invece sono costretti a correre senza posa nel sabbione rovente sotto la pioggia di fuoco; gli usurai, infine, stanno seduti rannicchiati sul sabbione bollente.
Dante e Virgilio incontrano Capaneo (vv. 43-72)
Il canto, dopo aver presentato l’ambiente complessivo, si occupa di Capaneo, uno dei sette re che assediarono Tebe, descritto da Stazio nella Tebaide come gigantesco, empio, tracotante al punto da sfidare Giove venendone fulminato. Così come in vita fu superbo e non credette nessuno superiore a sé, così nel girone dei bestemmiatori del quattordicesimo canto dell’Inferno dantesco finge disprezzo e indifferenza nei confronti della punizione divina, facendosi beffa delle fiamme, che, come pioggia, si abbattono sulle anime dei peccatori. Notando i due poeti, rivolge loro parole di sfida verso la giustizia divina. Virgilio lo rimprovera con toni forti, indicandogli la sua stessa testardaggine e rabbia come punizione ancora più grande, perché non si può essere vincitori nella città di Dite.
Il ruscello di sangue (vv. 73-93)
Dante e Virgilio attraversano il sabbione camminando sull’argine di un ruscello di sangue bollente, che deriva dal Flegetonte. Virgilio intanto spiega a Dante l’origine dei fiumi infernali.
Il veglio di Creta e i fiumi infernali (vv. 94-142)
Dentro alla montagna dell’isola di Creta sta una statua colossale di vecchio, che volge le spalle all’Egitto e il volto a Roma; ha la testa d’oro; le braccia e il petto d’argento; il busto fino all’inguine è di rame; le gambe sono di ferro e il piede destro è di terra cotta. Profonde fessure incrinano dall’alto al basso la statua; da queste fessure colano lacrime, che, raccogliendosi al fondo della grotta, andranno a formare l’unico fiume, che varia aspetto e muta nome via via che discende nella voragine infernale, chiamandosi di volta in volta Acheronte, Stige, Flegetonte e Cocito.
Dante chiede a Virgilio perché se questo fiume giunge dal mondo dei vivi lo incontrano solo ora; Virgilio risponde che fino ad allora essi sono scesi sempre verso sinistra, ma ancora non hanno fatto un giro completo. Poi Dante chiede dove siano il Flegetonte e il Lete e Virgilio risponde che il bollore dell’acqua del fiume rosso avrebbe già dovuto essere di risposta alla sua domanda; mentre per quanto riguarda il Lete, Dante lo vedrà quando giungerà nel Purgatorio.
La decisione di Virgilio di abbandonare il bosco conclude il canto.