Il canto 21 dell’Inferno di Dante si svolge sulla quinta bolgia dell’ottavo cerchio (Malebolge). Qui sono puniti i barattieri.
Chi sono i barattieri nell’Inferno di Dante?
I barattieri sono coloro che hanno approfittato della posizione politica, delle cariche pubbliche per trarne illeciti guadagni, dimentichi del bene collettivo.
Come sono puniti i barattieri?
I barattieri sono immersi in un lago di pece nera e bollente; se tentano di uscire, i diavoli, che li sorvegliano dalle rocce, sono pronti ad afferrarli e a colpirli con i loro uncini. Il contrappasso è per analogia: come in vita s’invischiarono in affari oscuri e truffaldini, così ora sono invischiati nella pece, tormentati dai diavoli falsi e bugiardi come loro.
Canto 21 Inferno riassunto
Quinta bolgia: la bolgia dei barattieri vv. 1-57
Dante e Virgilio arrivano sul ponte della quinta bolgia. La quinta bolgia appare incredibilmente buia, a causa della pece che vi ribolle, simile a quella usata dai marinai nell’Arsenale di Venezia, quando riparano le navi.
Intanto sopraggiunge un diavolo nero, che porta penzoloni sulle spalle un dannato; grida agli altri diavoli della bolgia, chiamati Malebranche, di prendere l’anima di uno dei magistrati di Lucca, metterlo nella pece e tenerlo a bada, mentre lui ritorna a Lucca per prendere altre anime di barattieri. Riemerso, il dannato viene straziato dai diavoli con i loro uncini, così come fanno i cuochi con la carne che galleggia nel pentolone.
Virgilio affronta i diavoli Malebranche vv. 58-105
Virgilio invita Dante a nascondersi dietro la sporgenza di una roccia, mentre si avvia verso i diavoli per trattare con loro. Costoro cercano di avventarsi su Virgilio, ma questi li ferma dicendo di voler parlare con uno di loro. Si fa avanti con arroganza Malacoda. Virgilio gli spiega la necessità del viaggio di Dante voluto da Dio. Malacoda sembra rassegnarsi e intima ai diavoli di non toccare i due pellegrini. Dante, timoroso, prova a uscire dal nascondiglio, ma viene subito minacciato dai diavoli, tenuti però a bada dal loro capo, Malacoda.
L’inganno di Malacoda vv. 59-139
Malacoda avverte che, essendo crollato il ponte sulla sesta bolgia, a causa del terremoto che scosse la terra il giorno della morte di Cristo sulla Croce, bisognerà camminare lungo l’argine per raggiungere quello successivo rimasto intatto: si tratta però di una menzogna, tutti i ponti sono, infatti, crollati (come si scoprirà nel canto 23 Inferno). Infine, offre loro una scorta di dieci diavoli: Alichino, Calcabrina, Cagnazzo, Barbariccia, Libicocco, Draghignazzo, Ciratto, Graffiacane, Farfarello, Rubicante.
Dante è molto timoroso e non crede ai diavoli; prega quindi Virgilio di proseguire il cammino da soli. Virgilio cerca di rassicurarlo mentre i volgari segnali d’intesa tra i diavoli mostrano che si sta per consumare una beffa. Poi, Barbariccia con un peto (ed elli avea del cul fatto trombetta) dà il segnale ai suoi compagni di seguirlo.