Il canto 29 del Purgatorio si apre su Matelda che, intonando salmi, inizia a camminare lungo il fiume Lete, risalendo in senso contrario alla corrente. Dante la segue a piccoli passi, sulla riva opposta. Ad un tratto Matelda si ferma e invita Dante a guardare e ad ascoltare.
Canto 29 Purgatorio – La processione mistica
Un forte bagliore attraversa la foresta, mentre si diffonde una dolce melodia. L’aria, intanto, diventa rovente. A questo punto inzia una lenta, fastosa e solenne processione, la cui descrizione occupa la parte restante del canto 29 del Purgatorio.
La processione, che sfila sotto gli occhi di Dante, è allegoria del manifestarsi di Dio nella storia attraverso l’Antico Testamento, Cristo, la Chiesa e il Nuovo Testamento.
Per primi procedono sette candelabri (simbolo dei sette doni dello Spirito Santo: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timor di Dio), mentre risuona l’Osanna. Dietro i candelabri, vengono ventiquattro anziani (i ventiquattro libri dell’Antico Testamento), vestiti di bianco e coronati di gigli, che cantano un inno a Maria. Dietro di loro procedono quattro animali (simbolo dei quattro vangeli), coronati di foglie verdi e con sei ali piene d’occhi. In mezzo ai quattro animali avanza un carro trionfale (simbolo della Chiesa), trainato da un grifone con le ali alzate (Cristo): la testa e le ali sono d’oro (simbolo della natura divina), il corpo è bianco e vermiglio (la natura umana). Accanto alla ruota destra del carro avanzano danzando tre donne (una rossa, una verde e l’altra bianca), immagine delle virtù teologali (Fede, Speranza e Carità), e altre quattro alla sinistra, vestite di rosso, che rappresentano invece le virtù cardinali (Giustizia, Fortezza, Prudenza e Temperanza).
Seguono quindi altre figure di anziani dall’aspetto dignitoso e onesto: sono san Luca, autore degli Atti degli Apostoli; san Paolo, autore delle Epistole; Pietro, Giovanni, Giacomo e Giuda, autori delle Epistole canoniche; e infine san Giovanni, autore dell’Apocalisse, che chiude la processione.
Il carro giunge di fronte a Dante; si ode un tuono e a quel punto l’intera processione si ferma. Si tratta di una sospensione narrativa che preannuncia ciò che sta per avvenire: l’incontro con Beatrice (Canto 30 del Purgatorio).