Il canto 31 (canto XXXI) del Paradiso di Dante si svolge nell’Empireo, dove risiedono Dio, tutti i beati e gli angeli. Come ha spiegato Beatrice nel canto 4 del Paradiso i beati sono apparsi finora a Dante distribuiti nei diversi cieli al fine di mettere in evidenza il loro diverso grado di beatitudine, ma è l’Empireo la loro vera sede.
In questo canto avviene il congedo di Beatrice e la contemporanea comparsa dell’ultima guida di Dante, san Bernardo.
Che cosa succede nel canto 31 Paradiso?
La candida rosa vv. 1-24
Dante è giunto all’Empireo, vera sede di Dio e dei beati. Vede i beati, con i loro seggi disposti come in un teatro circolare a gradoni, che formano una rosa luminosa (la candida rosa, v.1); mentre gli angeli, come api, volano da Dio alle anime per portare loro la sua carità e quindi risalgono verso Dio.
Lo stupore di Dante vv. 25-51
Lo stupore di Dante, che proviene dalla corrotta Firenze, è maggiore di quello dei barbari che, arrivando dalle loro terre, scoprirono la grandezza di Roma.
Apparizione di san Bernardo e congedo da Beatrice vv. 52-117
Dante si volta per porre nuove domande a Beatrice, ma al suo posto vede un vecchio vestito di bianco; questi lo informa che è stato inviato da Beatrice, che ora siede nella candida rosa, per guidarlo nell’ultima parte del suo viaggio. Dante alza subito lo sguardo e, sebbene lontanissima, la vede con chiarezza: la ringrazia per essere scesa nel Limbo per chiedere a Virgilio di soccorrerlo nella selva oscura (come raccontato nel canto 2 dell’Inferno), per averlo scortato fino a questo punto e la prega di assisterlo finché vivrà, in modo che possa morire in grazia di Dio. Beatrice risponde con un ultimo sguardo e un ultimo sorriso, per poi rivolgersi definitivamente alla contemplazione di Dio.
Solo a questo punto il vecchio si presenta: è san Bernardo, particolarmente devoto alla Madonna. Dante con gioia e stupore guarda il volto di san Bernardo illuminato dall’amore per la Madonna. Il santo invita quindi il poeta a contemplare la candida rosa e, in essa, la Vergine Maria in trono sul gradino più alto.
La visione della Vergine Maria vv. 118-142
Dante, soccorso dalla grazia di Dio, alza gli occhi e riesce a fissare la cornice estrema della rosa dove il poeta vede un chiarore fortissimo che vince ogni altro splendore, e intorno a quello migliaia di angeli che festeggiano con voli e canti; lì c’è la Vergine Maria, la cui bellezza non può essere espressa a parole. Quando Bernardo è certo che Dante può vederla, rivolge anch’egli lo sguardo alla Vergine e lo fa con un tale affetto da far accrescere in Dante il desiderio di contemplarla.