Il canto 32 del Paradiso si svolge nell’Empireo, dove risiedono Dio, gli angeli e tutti i beati. In questo canto (canto 32 Paradiso) Dante illustra con grande chiarezza la struttura della Candida rosa dei beati, una sorta di anfiteatro dotato di sedili a forma di rosa, dove siedono le anime di tutti i beati.
Canto 32 Paradiso riassunto
Disposizione dei beati nella Candida rosa vv. 1-39
San Bernardo mostra a Dante i beati seduti nei seggi della Candida rosa. Ai piedi di Maria si trova Eva; nella terza fila dall’alto ci sono Rachele (seconda moglie di Giacobbe, simbolo della vita contemplativa); accanto a lei sta Beatrice. Poi Sara (moglie di Abramo e madre di Isacco), Rebecca (moglie di Isacco e madre di Giacobbe), Giuditta (colei che uccise Oloferne, salvando Israele dall’occupazione assira) e Ruth (bisnonna di David).
Nei gradini ancora più bassi stanno sedute, una sotto l’altra, altre ebree, che vanno a costituire una linea di separazione nella Candida rosa: da una parte stanno coloro che credettero in Cristo venturo (tutti i patriarchi e le donne dell’Antico Testamento) e dall’altra coloro che credettero in Cristo venuto (i credenti venuti dopo la rivelazione). La parte dell’anfiteatro con i fedeli in Cristo venuto presenta ancora dei seggi vuoti perché il tempo della storia degli uomini non si è ancora compiuto.
Di fronte al seggio di Maria, dall’altra parte della Candida rosa, sta san Giovanni Battista e, sotto di lui, san Francesco, san Benedetto e sant’Agostino.
I bambini in Paradiso vv. 40-84
In basso stanno i bambini morti innocenti, che si trovano in Paradiso non per merito proprio ma solo per Grazia divina, che, come spiega san Bernardo leggendo il dubbio nella mente di Dante, viene data loro da Dio con gradi differenti, e il motivo di ciò è imperscrutabile. Un esempio dell’imperscrutabile dono di Dio si trova nella Bibbia: Giacobbe ed Esaù, fratelli gemelli, ancora nel ventre della madre erano già stati destinati da Dio ad essere uno superiore all’altro, perché dotati di grazia in misura diversa.
Il santo aggiunge poi un’osservazione di natura generale: all’inizio del mondo per avere la salvezza era sufficiente la fede dei genitori; poi divenne necessaria la circoncisione dei maschi. Dopo la venuta di Cristo, i bimbi non battezzati sono destinati al Limbo.
Glorificazione di Maria vv. 85-99
San Bernardo invita Dante a guardare la Madonna per riceverne la forza per vedere Dio. Dante vede allora gli angeli che iniziano a volare attorno a Maria, la creatura che più somiglia a Dio. L’arcangelo Gabriele ripete le parole di saluto che pronunciò per annunciare a Maria il concepimento e la nascita di Gesù (“Ave Maria, piena di grazia”); i beati s’illuminano cantando le lodi di Maria.
L’arcangelo Gabriele vv. 100-114
Dante chiede a san Bernardo chi sia quell’angelo che guarda negli occhi Maria con tanta gioia, «innamorato al punto che sembra di fuoco»? Il santo, illuminato dalla Vergine, come la stella mattutina dal sole, risponde che si tratta dell’arcangelo Gabriele, che annunciò a Maria la maternità.
Le anime più illustri del Paradiso vv. 115-138
San Bernardo indica poi a Dante le anime più illustri del Paradiso. Alla sinistra di Maria si trova Adamo, mentre alla sua destra sta san Pietro. Accanto a san Pietro si trova san Giovanni, che profetizzò i mali della Chiesa, nata al prezzo della morte di Cristo. Accanto ad Adamo c’è Mosè, che guidò gli ebrei dall’Egitto verso la Terra promessa. Dalla parte opposta, di fronte a san Pietro sta sant’Anna, madre di Maria, tutta assorta nella contemplazione della figlia; di fronte ad Adamo vi è santa Lucia, colei che invitò Beatrice a portare soccorso a Dante nella selva oscura (vedi Inferno canto 2).
Necessità d’invocare l’intercessione di Maria vv. 139-151
San Bernardo dice che ormai è giunto il tempo di accedere alla visione di Dio, ma prima Dante deve chiedere l’intercessione alla Vergine perché lo aiuti a sostenere quella vista. Per questo il santo rivolgerà una preghiera a Maria: è l’annuncio della sublime e celebre Ave Maria che aprirà il canto successivo.