Il termine Canzoni di gesta (Chansons de geste) fa riferimento a una serie di poemi epici prodotti nella Francia settentrionale tra la fine dell’XI e il XII secolo. Sono scritti in lingua d’oil.
Sono quasi tutti pervenuti in maniera anonima. Originariamente erano delle composizioni orali “cantate”, ossia recitate con un accompagnamento musicale da giullari, trovatori, poeti girovaghi presso le corti feudali e nelle piazze in mezzo al popolo.
Le storie narrate sono ambientate ai tempi di Carlo Magno e dei suoi successori.
Le canzoni di gesta cantavano le gesta degli eroi. Hanno per protagonisti i coraggiosi cavalieri dell’imperatore, i cosiddetti “paladini”. Essi sono celebrati come esempi di fedeltà ai loro sovrani, come difensori della cristianità, protettori dei deboli e degli indifesi.
Le Canzoni di gesta traggono spunto da fatti storici reali, che gli autori reinterpretano con l’aggiunta di vicende frutto della loro fantasia.
Lo stile delle Canzoni di gesta
Lo stile della canzone di gesta è solenne ed elevato, con un ritmo lento e cadenzato. Alcuni elementi sono ricorrenti:
- le strofe (lasse) raccontano episodi narrativi brevi e completi;
- nella sintassi prevale la paratassi e i fatti sono narrati usando il tempo presente;
- ricorso a epiteti fissi o simili per sottolineare le qualità di personaggi o oggetti;
- uso di similitudini e metafore;
- il narratore è esterno e onnisciente; le parole e i pensieri dei personaggi sono riportati tramite frequenti discorsi diretti.
Una delle Chansons de geste più famose, e la più antica, è la Chanson de Roland (Canzone di Rolando), scritta da ignoto alla fine dell’XI secolo.
Al di fuori della Francia si possono trovare componimenti epici che hanno affinità con le Canzoni di gesta:
- Cantar de mio Cid, in Spagna;
- La canzone dei Nibelunghi, in Germania.