Riassunto secondo capitolo Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.
Capitolo 2 Promessi Sposi
Il povero don Abbondio, dopo l’incontro con i bravi, trascorre una notte agitatissima. Deve trovare una scusa per non celebrare il matrimonio tra Renzo e Lucia.
Pensa allora di ritardare il matrimonio di qualche giorno in modo da entrare nel periodo dell’Avvento, durante il quale non è consentito celebrare matrimoni.
Renzo, con l’allegra spavalderia di un giovane innamorato, giunge a casa del curato per accordarsi sull’orario di matrimonio da celebrare in giornata. Don Abbondio gli comunica che deve ancora sbrigare delle formalità e che pertanto il matrimonio deve essere rinviato di una settimana.
Renzo intuisce che c’è sotto qualcosa di strano. Esce dalla canonica e vede nell’orto Perpetua, la «serva affezionata e fedele» di don Abbondio. La donna gli fa intuire che la colpa del rinvio del matrimonio non è di don Abbondio ma di qualche birbone, di qualche prepotente. Le parole di Perpetua inducono Renzo, stravolto dall’ira, a ritornare dal curato e lo costringe a confesssare.
Il curato gli dice che la richiesta di annullare le nozze è giunta da don Rodrigo.
Renzo si allontana infuriato dalla casa di don Abbondio e si reca da Lucia per comunicarle l’amara verità: le nozze sono sospese.
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