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Casina di Tito Maccio Plauto

Casina, dalle commedie di Tito Maccio Plauto (255-184 a.C circa).

Trama: Lisidamo e sua moglie Cleostrata accolgono in casa una trovatella, Casina.
Quando questa giunge in età da marito, Lisidamo e suo figlio Eutinico si innamorano entrambi della fanciulla. Con lo scopo di renderla loro amante, tentano di accasarla: Lisidamo vuole darla in sposa al suo fattore Olimpione, suo figlio Eutinico, invece, allo scudiero Calino.

Lisidamo per liberarsi del figlio lo manda soldato all’estero, ma Cleostrata prende le parti dello scudiero a favore del figlio.
Dopo molte discussioni i coniugi decidono di estrarre a sorte chi sarà il marito della schiava. Ad avere la meglio è Olimpione, il fattore.
Ora Lisidamo può organizzare un piano per dormire con Casina la prima notte di nozze: inviterà i vicini al banchetto e, nella casa vuota, Olimpione porterà la ragazza e poi se ne andrà, lasciando il posto a lui.

Cleostrata, però, venuta a conoscenza del piano, fa travestire lo scudiero Calino da sposa. Lisidamo, al buio nella stanza, intento a spogliare quella che crede essere Casina, si trova di fronte a una brutta sorpresa e scappa via sconvolto.

La commedia termina per il meglio: Cleostrata perdona il marito e Casina, che si scopre essere la figlia del vicino, e quindi donna libera, sposa Eutinico.

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