La descrizione del castello dell’Innominato apre il capitolo XX del romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. La descrizione del luogo in cui sorge il castello dell’Innominato si ispira alla Rocca di san Gerolamo presso Somasca, nelle vicinanze del lago di Garlate, nella provincia di Lecco, in Lombardia. Qui abitò Francesco Bernardino Visconti (1579-1647), al quale Manzoni s’ispirò per il personaggio dell’Innominato, inserito nel suo romanzo storico. Ma l’ambiente reale è ridente e sereno, il romanzo lo trasforma in sinistro e orrido.
Il castello dell’Innominato sorge in cima a un’altura, selvaggia e aspra, circondata da dirupi impervi e scoscesi; sulle falde ci sono alcune casupole sparse, mentre in basso scorre un torrente che fa da confine naturale tra lo Stato di Milano e la Repubblica di Venezia.
È una roccaforte inespugnabile, al di fuori di ogni controllo, che domina tutto il territorio circostante: l’Innominato è paragonato a un’aquila che, dall’alto del suo castello, scruta in basso dal suo nido insanguinato.
Al castello si accede attraverso una tortuosa e ripida strada in salita. È impossibile arrivare al castello senza essere visti dai bravi, perciò nessuno che non sia un amico o un alleato dell’Innominato osa avventurarsi in quel luogo, e ancor meno i birri, dopo che si sono sparse truci leggende sulla fine fatta dai pochi che hanno tentato una simile impresa.
Manzoni descrive quindi un castello dall’aspetto minaccioso, terrificante, che rispecchia perfettamente l’individuo che vi risiede. L’isolamento geografico testimonia la triste ma voluta solitudine del padrone.
Ai piedi del colle dove sorge il castello si trova la taverna della Malanotte, che funge da posto di guardia ed è brulicante di bravi dell’Innominato. Lì giunge anche don Rodrigo che lasciati armi, cavallo e scorta, si avvia a piedi, lungo la salita che conduce al castello. L’Innomianto lo riceve con fredda cortesia e, ascoltata la proposta di rapire Lucia, accetta immediatamente (leggi riassunto capitolo 20 Promessi Sposi).
Data l’identificazione tra il personaggio manzoniano e la figura storica di Francesco Bernardino Visconti, si pensa che il suo castello fosse quello i cui resti sorgono ancora nella cittadina di Vercurago, sulla strada che un tempo collegava Bergamo a Lecco: rimangono in piedi un torrione e parte della cinta muraria.