Home » Riassunti » Letteratura » Divina Commedia » Catone Uticense nella Storia e nella Divina Commedia

Catone Uticense nella Storia e nella Divina Commedia

Marco Porcio Catone Uticense (95-46 a.C.) è anche detto Catone il Giovane (per distinguerlo da Catone il Censore, suo bisnonno) o semplicemente Catone Uticense (perché morì in Utica). Egli, fiero difensore della libertà repubblicana, nel 46 a.C., per non sottoporsi alla tirannia di Giulio Cesare, si tolse la vita a Utica.

Chi era storicamente Catone Uticense?

Catone Uticense fu un uomo politico romano (Roma 95 a.C.-Utica 46 a.C.), assiduo seguace della filosofia stoica e celebre oratore.

Integerrimo difensore dei valori della tradizione (il mos maiorum), Catone Uticense è descritto – perfino dalle fonti a lui più ostili – come una figura di somma rettitudine, personaggio incorrutibile e imparziale.

In occasione della congiura di Catilina (63 a.C.) si pronunciò a favore della condanna a morte dei colpevoli. Si conquistò perciò la fama di uomo di altissima statura morale.

Fermo sostenitore delle istituzioni repubblicane, fu uno dei più strenui avversari di Giulio Cesare durante la guerra civile (49-45 a.C.). In occasione di essa, infatti, si schierò dalla parte di Pompeo, sebbene in precedenza lo avesse duramente avversato.

Morto Pompeo nella battaglia di Farsalo (48 a.C.), Catone tentò di organizzare la resistenza contro Cesare dalle province africane. Ma la sconfitta nella battaglia di Tapso (46 a.C.) segnò la fine dei pompeiani. Così il 12 aprile del 46 a.C. a Utica, nei pressi di Cartagine, nell’Africa settentrionale, Catone si suicidò, conficcandosi la spada nel petto.

In accordo con la filosofia stoica, la morte non era per lui un male, ma uno strumento di liberazione.

Secondo Plutarco, Cesare rimase sconvolto alla notizia del suicidio di Catone e avrebbe detto: «O Catone, ti porto invidia di tua morte, perché mi togliesti l’onore di salvarti la vita».

Catone Uticense nella Divina Commedia

Catone Uticense è presente nel canto 1 e nel canto 2 del Purgatorio. Nel canto 1 incontra Dante e Virgilio all’ingresso del Purgatorio e, dopo averli apostrofati con durezza, concede loro il passaggio. Nel canto 2 interviene per disperdere le anime dei penitenti che si sono soffermati ad ascoltare il canto del musico e cantore Casella, amico di Dante.

Perché Dante colloca un pagano e un suicida a guardia del Purgatorio?

Catone è morto suicida per salvaguardare il valore supremo della libertà: per questo anche un pagano suicida può diventare un modello esemplare perfino per la morale cristiana.

 

Ultimi articoli

Giochi

Sullo stesso tema