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Civiltà delle Terramare: origini e caratteristiche

La civiltà delle Terramare si sviluppò tra il 1500 e il 1200 a.C. nella parte centrale della Pianura Padana, in particolare in Emilia Romagna.

La civiltà delle Terramare è chiamata così perché la popolazione viveva in villaggi di palafitte circondate da fossati e cumuli di terra grassa e nerastra derivata dalla decomposizione dei rifiuti, detta terra marna, da cui il termine terramare.

Le palafitte servivano a isolare le abitazioni dall’umidità del terreno. In epoca preistorica, infatti, la Pianura Padana era molto paludosa e ricca di foreste.

I Terramare praticavano l’agricoltura, la caccia, la pesca, l’allevamento e la lavorazione del bronzo. Avevano imparato a costruire canali sia per scopo difensivo sia per l’irrigazione dei campi. I campi erano molto fertili grazie al fango che il fiume Po e i suoi affluenti depositavano.

Fra i Terramare non esistevano grandi differenze sociali, solo i guerrieri avevano una posizione preminente e di comando.

Erano politeisti e praticavano il culto dei morti: bruciavano i loro defunti durante cerimonie sacre e poi le ceneri venivano conservate in vasi di terracotta posti nella necropoli, che sorgeva non distante dalle palafitte.

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