Colonna di Marco Aurelio in Campo Marzio a Roma fu decisa nel 176 d.C. per celebrare le vittorie dell’imperatore sul Danubio.
Si decise di seguire il modello della Colonna traiana.
Dopo la morte dell’imperatore, nel 180, i lavori per la costruzione della Colonna di Marco Aurelio furono portati avanti dal figlio Commodo, e si conclusero nel 192.
La Colonna di Marco Aurelio è alta 100 piedi, come la colonna traiana; si compone di 19 rocchi (pezzi di forma cilindrica) di marmo di Luni (colonia romana fondata nel II secolo a.C. durante la guerra contro i Liguri-Apuani), ed è avvolta da un fregio scolpito, meno lungo di quello traianeo, ma più alto perché con meno avvolgimenti (qui il rilievo si sviluppa per 21 giri a spirale).
Raggiungeva, compresa la base, un’altezza comprensiva di 42 metri e sulla sommità era posta la statua di bronzo dell’imperatore, ora sostituita con quella di San Paolo.
Il fregio è diviso in 115 quadri e mostra gli avvenimenti delle guerre condotte da Marco Aurelio contro Germani e Marcomanni tra il 171 e il 173, e poi quelle contro Quadi e Sarmati, fra il 174 e il 175.
Come nella Colonna traiana, le scene di battaglia sono alternate a trasferimenti delle truppe e ad altre scene. Il rilievo però è molto più alto, lo spazio più soffocato, si ricorre spesso alla ripetizione di figure e di gesti, e il frequente uso del trapano nelle barbe e nei particolari sottolinea la volumetria delle figure. Inoltre le composizioni sono semplificate, con messaggi più immediati; la figura dell’imperatore è spesso frontale, in posizione centrale rispetto ai suoi dignitari.
Rispetto alla Colonna traiana il racconto diventa più crudele, senza alcuna pietà, tra scene di morte e distruzione.
E compare per la prima volta l’intervento soprannaturale, come nel caso del “miracolo della pioggia”.
La Colonna di Marco Aurelio si trova oggi davanti a Palazzo Chigi e dà il nome alla piazza nella quale sorge, Piazza Colonna.