Il Colosso di Rodi era una gigantesca statua, la più grande dell’antichità. Era alta 32 metri, larga 7 e pesava 600 tonnellate. Fu fatta costruire dagli abitanti dell’isola greca di Rodi, nel mare Egeo, per ringraziare Helios (Apollo), il dio del Sole, protettore della loro città, dopo che nel 304 a.C. Demetrio, re di Macedonia e successore di Alessandro Magno, strinse d’assedio Rodi senza successo. È tra le sette meraviglie del mondo antico. Della sua esistenza non ne resta nulla, abbiamo testimonianze scritte ma nessun disegno dell’epoca.
Colosso di Rodi storia
Chi ha costruito il Colosso di Rodi?
La sua costruzione venne affidata allo scultore di Rodi Carete di Lindo, allievo di Lisippo, che per costruire la statua impiegò circa dodici anni, 13 tonnellate di bronzo e sette tonnellate di ferro. Il colosso era cavo all’interno ed era ancorato al terreno.
A cosa doveva servire?
Il colosso doveva servire anche come faro, in quanto teneva stretta in pugno una grande fiaccola sempre accesa per illuminare il percorso delle navi che entravano nel porto di Rodi. Le imbarcazioni dovevano passare tra le sue gambe per accedere al porto.
Che fine ha fatto?
Il colosso fu abbattuto da un terremoto nel 226 a.C., sprofondò in mare e non fu più ricostruito. Un oracolo infatti interpretò la catastrofe come un avvertimento di Helios, offeso dal monumento, e convinse i rodiesi a non ricomporre il gigante di Rodi. Nel 653 d.C. gli Arabi conquistarono Rodi e portarono via ciò che restava della statua, venduta a un cittadino di Emesa (antica città della Siria), da qui in poi non se ne seppe più nulla.
Il Colosso di Rodi oggi
Ancora adesso sono presenti le due colonne su cui la statua poggiava i piedi.
Nel corso degli anni sono nati numerosi progetti per ricostruire la statua, anche durante le Olimpiadi del 2004, ma senza che nulla si concretizzasse. Nel 2008 è stato presentato un ulteriore disegno, ma niente di concreto è stato realizzato.