I comizi centuriati (comitia centuriata) erano assemblee popolari, così come i comizi curiati dell’età regia. I comizi centuriati risalgono invece ai primi decenni della Repubblica, in seguito alle lotte tra patrizi e plebei per la parità dei diritti civili e politici.
Per un approfondimento leggi Patrizi e plebei: chi erano, le differenze, le lotte.
Come erano divise le centurie?
La popolazione romana (patrizi e plebei) fu divisa in base al censo (la ricchezza) in 193 centurie (1 centuria=1 gruppo di 100 uomini), ognuna portatrice di un voto. Le prime 98 centurie erano costituite dai cittadini più ricchi (anche plebei) che così avevano la maggioranza assoluta in caso di voto (ogni centuria esprimeva un solo voto) e il controllo dell’amministrazione dello Stato.
Da chi erano convocati? Dove si riunivano?
I comizi centuriati potevano essere convocati da un console, da un pretore o dal dittatore e si riunivano nel Campo Marzio, l’area consacrata al dio Marte, il dio della guerra.
Quali erano i compiti dei comizi centuriati?
A differenza dei comizi curiati, i comizi centuriati ebbero sin dal principio carattere politico. Avevano infatti il compito di eleggere i censori, i consoli e i pretori; approvavano inoltre proposte di legge, notificavano trattati e dichiarazioni di guerra, infliggevano la pena capitale.
I comizi centuriati fungevano anche come una sorte di “”corte d’appello”, allorché un cittadino romano avvalendosi della provocatio ad populum, ricorreva ad essi contro una sentenza capitale (o di esilio o di fustigazione) inflitta da un magistrato.
Quando cessarono di esistere?
Il ruolo dei comizi centuriati venne meno con l’aprirsi delle guerre civili e con le riforme di Mario e Silla. Il loro ruolo si rinnovò con Ottaviano Augusto che si servì delle assemblee per dare una veste di legittimità alle riforme da lui portate avanti. Dopo Augusto tuttavia i comizi centuriati, pur mantenendo formalmente le loro competenze e attribuzioni, vennero sostituiti dall’imperatore e dai suoi funzionari.
