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Comizi curiati: cos’erano, chi ne faceva parte

I Comizi curiati (comitia curiata) era la più antica assemblea cittadina di Roma. Secondo la tradizione, risaliva all’età regia.

Il nome deriva dall’originario raggruppamento della popolazione in 30 curie (gruppi di uomini), dieci curie per ciascuna delle tre tribù gentilizie che formavano il popolo romano: i Ramnes (i Latini), i Tities (i Sabini), i Luceres (gli Etruschi). Secondo la tradizione fu Romolo a dividere la popolazione originaria in curie.

In caso di guerra, ogni curia doveva fornire all’esercito 100 fanti (una centuria) e 10 cavalieri, oltre a un senatore per ogni gens: i senatori erano così 300, secondo la riforma di Servio Tullio.

Sede delle assemblee era il comitium, uno spazio di forma quadrangolare nel Foro romano alle pendici del Campidoglio. Venivano convocati da un cosole o da un pretore o dal dittatore; se assistevano ad atti religiosi, erano presieduti dal Pontefice Massimo.

Ai comizi curiati spettava la dichiarazione di guerra, la nomina del re, l’approvazione delle proposte di legge, la ratifica delle condanne a morte. Con il tempo la maggior parte dei loro poteri passò ai comizi centuriati.

La tradizione ricorda tre importanti assemblee popolari presenti nella Roma antica: i comizi curiati, i comizi centuriati, i comizi tributi.

 

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