Home » Riassunti » Storia » Conflitto arabo-israeliano riassunto e spiegazione

Conflitto arabo-israeliano riassunto e spiegazione

Il conflitto arabo-israeliano è il conflitto più lungo della storia: nato con la costituzione dello Stato d’Israele, nel 1948, resta tuttora aperto.

Perché è definito conflitto arabo-israeliano?

È così denominato perché coinvolge più Paesi arabi coalizzatesi contro Israele in difesa della questione palestinese.

Chi si fronteggia nel conflitto arabo-israeliano?

Il conflitto vede opposti israeliani, di religione ebraica, e palestinesi, di fede islamica. Entrambi i popoli vogliono avere un proprio Stato all’interno dello stesso territorio.

Quali sono le origini del conflitto?

La nascita dello Stato d’Israele, il 14 maggio 1948, doveva garantire una patria agli ebrei dispersi nel mondo. Tuttavia, fin da subito, il Paese ha avuto difficilissimi rapporti con i vicini Stati arabi e una faticosa convivenza al suo interno con i palestinesi. Entrambi i popoli ritengono di essere i soli ad avere il diritto di vivere in Palestina.

Lo Stato d’Israele, organizzato politicamente come una democrazia parlamentare, accerchiato da Paesi arabi ostili, ha sviluppato un forte apparato militare e instaurato un solido legame culturale ed economico con i Paesi occidentali, soprattutto con gli Stati Uniti dove risiede una numerosa comunità ebraica.

Conflitto arabo-israeliano

Nella seconda metà del Novecento sono state combattute diverse guerre (nel 1956, 1967, 1973) fra Israele (sostenuto dagli Stati Uniti) e Paesi arabi confinanti.

Con quella del 1967, detta “guerra dei sei giorni” per la rapidità con cui si concluse, Israele riuscì ad allargare i propri confini a danno dell’Egitto (Sinai, Gaza), della Giordania (Cisgiordania) e della Siria (alture del Golan). Mentre il Sinai è stato restituito all’Egitto nel 1982, gli altri continuano a essere “territori occupati”.

I palestinesi dopo il 1948 e soprattutto dopo l’esito della guerra del 1967 sono stati costretti a vivere da rifugiati nei Paesi arabi vicini, nei territori occupati o, in condizioni di inferiorità economica e politica, in Israele.

Gli accordi di pace

Dopo anni di tensione caratterizzati dalle rivolte dei palestinesi delle zone occupate (Intifada) da Israele, da numerosi atti di terrorismo palestinese e dalle durissime repressioni operate dall’esercito israeliano, tra il 1993 e il 2000 sono stati siglati importanti accordi con i quali Israele ha concesso all’Autorità Nazionale Palestinese l’amministrazione della Striscia di Gaza e di alcune aree della Cisgiordania.

La situazione odierna

A partire dal 2000, da una parte i palestinesi, e in particolare il movimento islamico radicale di Hamas, hanno intensificato gli attacchi terroristici nei confronti dei civili israeliani, e dall’altra l’esercito israeliano è intervenuto con crescente durezza nei territori governati dall’Autorità Palestinese.

Questa situazione di estrema tensione si è aggravata per la presenza del terrorismo internazionale di matrice islamica e per le numerose guerre che si svolgono in Medio Oriente.

Ultimi articoli

Giochi

Sullo stesso tema