Le cornici del Purgatorio sono 7 e in ciascuna di esse è punito uno dei sette peccati capitali. I sette peccati capitali puniti nelle 7 cornici del Purgatorio sono, a cominciare dai più gravi fino a quelli meno gravi: la superbia, l’invidia, l’ira, l’accidia, l’avarizia, la gola e la lussuria; per la Chiesa sono i peccati più gravi.
In ogni cornice le anime purganti hanno sotto gli occhi un esempio del loro peccato punito e uno invece della virtù opposta.
I peccatori non si fermano in una sola cornice, ma le attraversano tutte, sostando in ciascuna di esse più o meno a lungo a seconda delle colpe di cui si sono macchiati in vita.
Le anime sono felici, anche se soffrono per le punizioni che devono subire, perché hanno la certezza che andranno in Paradiso e vedranno Dio, per cui le anime che Dante incontra esprimono sentimenti di carità e letizia.
Anche alle anime del Purgatorio, come per i dannati nell’Inferno, le pene seguono la legge del contrappasso per antitesi o analogia: così ad esempio gli invidiosi che in vita guardavano gli altri con cattiveria ora non possono più farlo perché hanno le palpebre cucite.
Prima di accedere alla prima cornice c’è l’Antipurgatorio; qui ci sono i negligenti, cioè coloro che si sono pentiti in punto di morte e devono aspettare prima di iniziare il loro cammino di purificazione nelle sette cornici del Purgatorio.
Le 7 cornici del Purgatorio – Schema riassuntivo
Ecco uno schema riassuntivo delle 7 cornici in cui si scontano i 7 peccati capitali. Lo schema riassuntivo indica anche la pena subìta dai vari penitenti e l’indicazione dei personaggi principali.
Prima cornice – superbi
Nella prima cornice del Purgatorio sono puniti i superbi. Camminano curvi sotto un macigno, che li costringe a guardare verso il basso, mentre in vita guardarono verso l’alto con presunzione. Qui si trovano le anime purganti di Omberto Aldobrandeschi, Oderisi da Gubbio e Provenzano Salvani.
Seconda cornice – invidiosi
Nella seconda ci sono gli invidiosi, costretti a portare un cilicio, hanno le palpebre cucite con il fil di ferro: non possono quindi guardare in malo modo come facevano in vita. Qui si trovano le anime di Sapia, Guido del Duca e Ranieri da Calboli.
Terza cornice – iracondi
Nella terza s’incontrano gli iracondi, costretti a salire la montagna immersi in un denso fumo, che simboleggia il fumo della collera. Espia qui Marco Lombardo.
Quarta cornice – accidiosi
Nella quarta sono puniti gli accidiosi, che corrono a perdifiato (contrariamente alla loro pigrizia in vita) gridando esempi di sollecitudine e di accidia punita. Qui si trova l’anima di Gherardo II di San Zeno.
Quinta cornice – avari e prodighi
Nella quinta ci sono gli avari e i prodighi: con le mani e i piedi legati, sono costretti a giacere supini sulla pietra, con il volto a terra così come in vita furono rivolti ai beni materiali. Espiano qui papa Adriano V, Ugo Capeto, Publio Papinio Stazio.
Sesta cornice – golosi
Nella sesta i golosi, costretti a patire fame e sete provocate da due alberi che producono frutti invitanti e da una fonte d’acqua. Qui si trovano le anime di Forese Donati, Bonagiunta Orbicciani, Martino IV, Ubaldino degli Ubaldini, Bonifazio Fieschi, Marchese degli Argugliosi.
Settima cornice – lussuriosi e sodomiti
Infine, nella settima i lussuriosi e i sodomiti, costretti a camminare nel fuoco, che simboleggia il fuoco della passione che ebbero in vita. Espiano qui Guido Guinizzelli e Arnaut Daniel.
Al di sopra della settima cornice, cinta da un muro di fiamme, si trova il Paradiso terrestre, dove giungono le anime alla fine del loro percorso di penitenza. Qui scorrono due fiumi: il Lete, che fa dimenticare i peccati commessi, e l’Eunoè, che fa ricordare il bene compiuto. Dopo essersi lavate nei due fiumi, le anime sono pronte per salire in Paradiso.
Gli angeli guardiani delle sette cornici del Purgatorio
Ogni cornice è custodita da un angelo e precisamente gli angeli dell’umiltà, della misericordia, della mansuetudine, della sollecitudine, della giustizia, dell’astinenza, della castità.
