Creta e la civiltà cretese. Riassunto di Storia sull’origine, lo sviluppo e il crollo della civiltà cretese per conoscere e memorizzare rapidamente.
La civiltà cretese si sviluppò dal 2500 a. C. al 1400 a. C. circa nell’isola di Creta, nel Mediterraneo orientale. La civiltà cretese è anche chiamata minoica dal leggendario re Minosse.
Creta era boscosa e ricca di pascoli e coltivata dai suoi abitanti, ma la sua ricchezza era dovuta al commercio marittimo e all’esportazione di olio, vino, ceramiche, tessuti e gioielli.
Le navi che solcavano i mari erano di legno di cipresso, lunghe e sottili, e utilizzavano remi e vele.
La civiltà cretese è stata una civiltà palaziale, perché le più importanti città dell’isola (come Cnosso e Festo) si svilupparono attorno ad una residenza reale, il palazzo, che costituiva il centro del potere politico, religioso e anche economico.
I palazzi venivano costruiti su più piani sfalsati, per seguire i dislivelli del terreno e comprendevano sale di rappresentanza, uffici amministrativi, luoghi adibiti al culto, spazi per giochi e spettacoli, frantoi e officine.
Un particolare che colpisce è che non sono state rinvenute fortificazioni; quindi la civiltà cretese era pacifica, o quantomeno non si sentiva minacciata da nemici esterni. Questo è testimoniato anche dal fatto che le pitture parietali e le ceramiche non raffigurano scene di guerra o di vittorie militari.
Creta conobbe tre forme di scrittura. La prima, i cui reperti più antichi risalgono al 1900 a.C., era di tipo geroglifico-pittografico. A questa seguì, verso il 1700 a. C., una scrittura sillabica integrata con segni ideografici, la cosiddetta lineare A. Sia la prima che la seconda forma di scrittura non sono state decifrate, invece la lineare B (corrispondente al 1450 a. C., periodo in cui Creta cadde sotto il dominio dei Micenei) nel 1952 è stata completamente decifrata dallo studioso inglese Michael Ventris.
La civiltà cretese ha lasciato splendide testimonianze nei grandi palazzi dell’isola, fastose residenze del re e della sua corte, che comprendevano anche i quartieri artigianali e i magazzini. Celebri sono i palazzi di Cnosso, di Festo e di Mallia, eretti tra il 2000 e il 1500 a. C. Le numerose decorazioni ancora esistenti, assieme ai ritrovamenti di anfore e piccoli oggetti artigianali, mettono in luce una civiltà rigogliosa, derivata dalla felice unione tra la cultura egea e quella orientale.
Il Palazzo di Cnosso, come tutti i palazzi cretesi, non è fortificato. Posto su un colle non lontano dal mare, si adatta al paesaggio mediante terrazze poste a diverse altezze e spazi aperti, tutti collegati tra loro mediante scale.
Gli ambienti, circa 1300, sono articolati attorno a cortili, giardini pensili e corridoi su vari livelli: Sir Arthur Evans (l’archeologo inglese che tra il 1900 e il 1905 riportò alla luce il palazzo di Cnosso) credette che proprio da questa complessità fosse nata la leggenda del celebre Labirinto e il mito del Minotauro ad essa legata.
Tutti i muri del palazzo erano decorati con splendidi affreschi, i cui resti mostrano un’eccezionale capacità di riprodurre la natura o gli elementi della vita quotidiana: spesso contengono riferimenti al culto o a episodi legati alla sfera religiosa. Tra i più celebri l’affresco denominato Taurocatapsia o Salto del Toro.
Al centro si apre un ampio cortile rettangolare, orientato in direzione nord-sud.
Il palazzo ospitava numerose funzioni (attività di governo, attività produttive e commerciali).
Spazi aperti, generalmente gradinati, erano destinati alla celebrazione di riti religiosi, agli spettacoli e ai giochi ginnici.
Gli ambienti erano ben illuminati da finestre, lucernari, logge e porticati.
Il palazzo presentava colonne, decorate con le tinte contrastanti del rosso e del nero, il cui diametro si restringeva verso il basso.
Fuori dai palazzi sono stati trovati i resti di case a due o tre piani, affrescate con colori vivaci. Un ritrovamento sensazionale riguarda le finestre, che avevano delle specie di vetri: lastre trasparenti in materiali non ancora individuati. Le ampie finestre delle case di Akrotiri erano protette da architravi di legno. Sono stati inoltre trovati i resti di acquedotti e fognature che testimoniano l’alto grado di civiltà raggiunto a Creta.
Indebolita da una serie di cataclismi, Creta venne devastata e conquistata dai Micenei o Achei (1400 a.C. circa) entrando così nell’orbita della civiltà micenea. Le invasioni doriche del XII secolo segnarono la fine della sua potenza.